Italia: la crescita si rafforza, buone prospettive su economia per i prossimi mesi
In un quadro economico internazionale favorevole, si rafforza la crescita dell’economia italiana, sostenuta dal settore manifatturiero e dagli investimenti. E' ciò che emerge dalla nota mensile dell'Istat, che rileva anche un miglioramen...

In un quadro economico internazionale favorevole, si rafforza la crescita dell’economia italiana, sostenuta dal settore manifatturiero e dagli investimenti. E’ ciò che emerge dalla nota mensile dell’Istat, che rileva anche un miglioramento dell’occupazione, in particolar modo per i giovani e le donne. E per i prossimi mesi le prospettive per l’Italia appaiono favorevoli. ” I segnali di miglioramento dell’economia italiana sono confermati anche dall’indicatore anticipatore che torna ad aumentare – afferma l’Istat – rafforzando le prospettive di crescita a breve termine”.
Imprese: i consumi aumentano, gli investimenti riprendono
Nel secondo trimestre il valore aggiunto dell’industria italiana è tornato a crescere (+0,8%) recuperando ampiamente la riduzione del primo trimestre (-0,5%). E’ proseguito l’aumento dei consumi nazionali, seppure con una dinamica più lenta di quella registrata nel trimestre precedente (+0,2% la variazione congiunturale in volume, da +0,6%). Gli investimenti fissi lordi sono aumentati dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, dopo la contrazione osservata nel primo trimestre. A settembre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un aumento, confermando il trend positivo dei mesi precedenti per tutti i settori, ad eccezione dei servizi.
Famiglie: il reddito aumenta ma propensione al risparmio è sui minimi
Nel secondo trimestre, il reddito disponibile delle famiglie italiane è aumentato dello 0,2% in termini congiunturali, con una decelerazione rispetto ai due trimestri precedenti. Anche la spesa delle famiglie ha segnato un rallentamento con una dinamica superiore a quella del reddito (+0,4%), determinando un’ulteriore discesa (di 0,2 punti percentuali) della propensione al risparmio delle famiglie, il cui livello, scendendo al 7,5%, ha toccato valori storicamente molto bassi. Resta invariato il potere d’acquisto delle famiglie, che dal secondo trimestre del 2016 non ha più registrato rialzi, a causa essenzialmente della risalita dell’inflazione che ha eroso la moderata espansione del reddito nominale.
Lavoro: sale l’occupazione delle donne e dei giovani
Il mercato del lavoro continua a migliorare. Ad agosto si è registrato un ulteriore aumento degli occupati (+0,2% rispetto a luglio), il terzo incremento congiunturale consecutivo. Il tasso di disoccupazione si è ridotto di un decimo di punto, scendendo all’11,2%, grazie soprattutto alla componente femminile e giovanile. Segnali positivi provengono anche dalla domanda di lavoro.
Prezzi: sempre più consumatori si aspettano un aumento nei prossimi mesi
I prezzi al consumo continuano a registrare ritmi di crescita tendenziali contenuti e inferiori a quelli medi dei primi due trimestri dell’anno. In base alle stime preliminari, a settembre l’inflazione in Italia è risultata in discesa all’1,1% (1,2% in agosto). Tra i consumatori è ulteriormente aumentata la quota di chi si aspetta incrementi dei prezzi nei prossimi dodici mesi. Le attese delle imprese rimangono più incerte: nel comparto che produce beni per il consumo il saldo tra quelle con intenzioni di aumento dei listini e quelle che intendono ribassarli si è, infatti, leggermente ridotto.
Bene, ma non basta
“Bene, ma non basta!”. E’ questo il commento a caldo di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. L’associazione sottolinea come se da una parte si rileva un rafforzamento della crescita ed un miglioramento dell’occupazione, specie dei giovani e delle donne, dall’altra emerge che il reddito disponibile delle famiglie ha subito una decelerazione rispetto ai due trimestri precedenti, che la spesa delle famiglie ha segnato un rallentamento e che il potere d’acquisto delle famiglie ha smesso di crescere, restando invariato. “Insomma – conclude Dona – si conferma il rafforzamento delle prospettive di crescita a breve termine, ma siamo ben lungi da quella crescita di lungo periodo che servirebbe al Paese dopo una crisi di tale portata e durata”.
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