Mutui, mercato in ripresa: quale tasso conviene?
/https://www.finanza.com/app/uploads/2022/05/7b22817e0c562b46bd8d6b4dc53398dd977d-casa-chiavi-pixabay-8.jpg)
Il mercato immobiliare italiano torna a respirare aria di ottimismo, trainato da un’impennata delle richieste di mutui grazie alle recenti decisioni della BCE. Le politiche monetarie espansive adottate dall’istituto europeo hanno contribuito a ridurre i tassi d’interesse, alimentando la fiducia delle famiglie italiane nel settore del credito immobiliare.
Secondo i dati diffusi da Crif, il primo trimestre del 2025 si è chiuso con un incremento del 22,4% nelle richieste di mutui rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato particolarmente significativo è quello registrato a marzo, con un aumento del 20,5%, a conferma di un trend che si sta consolidando. Parallelamente, anche le operazioni di surroga sono in forte crescita, segnando un +19,6% nel 2024, a dimostrazione dell’interesse crescente per la rinegoziazione delle condizioni dei finanziamenti in essere.
Un aspetto di rilievo è l’aumento dell’importo medio richiesto, che ha raggiunto il livello record di 150.732 euro nel primo trimestre 2025, con un incremento del 4,5% rispetto all’anno precedente. Si tratta del valore più alto dell’ultimo decennio, considerando che nel 2015 la media si attestava poco sopra i 124.000 euro. La maggior parte delle famiglie italiane opta per finanziamenti compresi tra i 100.000 e i 150.000 euro (30%), seguiti da quelli tra 150.000 e 300.000 euro (30,3%). Per quanto riguarda la durata, il 41,3% preferisce piani di ammortamento tra i 25 e i 30 anni, una scelta che permette di mantenere rate più sostenibili nel tempo.
Mutui più convenienti: meglio il fisso o il variabile?
La competizione tra tasso fisso e tasso variabile è sempre più accesa. Come sottolinea Simone Capecchi, executive director di Crif, i mutui a tasso fisso continuano a essere i preferiti dagli italiani, grazie alla percezione di maggiore stabilità che offrono. Tuttavia, i recenti tagli della BCE hanno reso i mutui a tasso variabile più competitivi. Ad esempio, per un finanziamento standard di 126.000 euro a 25 anni, le migliori offerte online propongono un tasso fisso con TAN al 2,45% (rata mensile di 562 euro), mentre il variabile parte dal 3,50% (631 euro), scendendo al 3,33% (612 euro) per immobili ad alta efficienza energetica.
Un altro elemento di interesse è il ruolo trainante dei giovani. Gli under 45 rappresentano il 63% dei richiedenti, confermando la loro propensione a investire nel mattone. Le condizioni favorevoli attuali, unite alla stabilità economica percepita, rendono questa fascia di età particolarmente attiva e fiduciosa nel settore.
Il settore immobiliare italiano sembra essere entrato in una fase di ripresa solida. Le politiche monetarie espansive e la rinnovata fiducia dei consumatori rappresentano i pilastri di questa crescita, aprendo prospettive positive per il medio termine. La sfida ora sarà mantenere questo slancio, sfruttando al meglio le opportunità offerte da un contesto economico in evoluzione.