Irpef 2025, novità sugli acconti: si risparmia fino a 260 euro
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Il Governo italiano ha recentemente introdotto il decreto Salva Acconti, una misura mirata a correggere un’anomalia normativa che avrebbe potuto generare aumenti significativi nei versamenti fiscali. Questa iniziativa, che riguarda gli anticipi dell’Irpef 2025, si propone di rendere il sistema fiscale più equo e semplice, garantendo un risparmio economico per i contribuenti.
Al centro del provvedimento vi è l’applicazione delle tre aliquote Irpef—23% per redditi fino a 28mila euro, 35% tra 28mila e 50mila euro, e 43% per redditi superiori ai 50mila euro—già stabilite nella legge di Bilancio. Grazie a questa modifica, tali aliquote saranno ora utilizzate anche per il calcolo degli acconti, eliminando incoerenze tra le fasi di versamento e la dichiarazione annuale dei redditi.
Un vantaggio immediato per i cittadini è rappresentato dall’eliminazione di potenziali maggiorazioni fiscali, che secondo le stime della Consulta dei Caf avrebbero potuto raggiungere i 260 euro. Questo intervento, accolto con favore dagli esperti, porterà particolare sollievo a pensionati e lavoratori dipendenti, alcuni dei quali potrebbero addirittura trovarsi in una situazione di credito fiscale.
La misura avrà un costo stimato di 245,5 milioni di euro per il 2025, finanziato attraverso una riduzione di un fondo destinato alla sistemazione contabile delle partite sospese previste dalla manovra 2024. Gli esperti del settore hanno elogiato l’iniziativa, sottolineando come rappresenti un passo significativo verso una maggiore trasparenza e stabilità fiscale.
Cosa cambia col decreto Salva Acconti
Un ulteriore beneficio del decreto Salva Acconti riguarda la semplificazione delle procedure amministrative. L’Agenzia delle Entrate potrà infatti predisporre la dichiarazione redditi 2025 entro il 30 aprile, includendo già le modifiche relative al calcolo degli acconti. Questo permetterà ai contribuenti di avere una visione chiara e aggiornata della propria situazione fiscale, riducendo i rischi di errori e migliorando l’efficienza complessiva del sistema.
Oltre a risolvere un problema immediato, il decreto si inserisce in un quadro normativo più ampio, che include anche un emendamento governativo destinato a confluire nel Dl sulle polizze catastrofali attualmente in discussione alla Camera. La stabilizzazione delle aliquote Irpef, inizialmente previste solo per il 2024, è un altro elemento chiave del provvedimento. Rendendo permanenti queste aliquote, il Governo elimina potenziali discrepanze tra i sistemi di acconto e dichiarazione, offrendo maggiore prevedibilità e continuità ai contribuenti.