Lavoro Dipendenti pubblici, l’Italia è fanalino di coda in Europa: il confronto

Dipendenti pubblici, l’Italia è fanalino di coda in Europa: il confronto

30 Aprile 2025 11:30

La pubblica amministrazione italiana si trova a un bivio cruciale, con sfide demografiche, finanziarie e tecnologiche che ne delineano il futuro. Con soli 5,7 dipendenti pubblici ogni 100 abitanti, contro gli 8,3 della Francia, l’Italia mostra un settore pubblico sottodimensionato.

L’età media dei lavoratori della pubblica amministrazione è salita a 50,4 anni, un aumento significativo rispetto ai 44,9 del 2001. Questi dati evidenziano un sistema invecchiato e con risorse insufficienti, considerando che la spesa per il pubblico impiego si attesta al 9% del PIL, al di sotto della media europea del 10,2%.

Il divario con gli altri Paesi europei si manifesta anche nella percentuale di dipendenti pubblici nella pubblica amministrazione rispetto al totale dei lavoratori: solo il 14% in Italia, rispetto al 16,9% del Regno Unito e al 19,2% della Francia.

Nonostante le 340mila nuove assunzioni negli ultimi due anni, favorite dal Pnrr e dall’allentamento dei vincoli di spesa, il gap resta significativo. La necessità di un investimento aggiuntivo di circa 20 miliardi di euro annui per raggiungere la media dell’Eurozona è un tema urgente per il governo.

L’innovazione supera i dipendenti pubblici in Italia

Contrariamente alla situazione dipendenti pubblici, sul fronte dell’innovazione, si registrano segnali incoraggianti. Grazie al Pnrr digitalizzazione, la trasformazione digitale della PA ha subito un’accelerazione. Oggi, ben 18.800 enti pubblici utilizzano lo SPID, mentre 10.200 amministrazioni permettono l’accesso tramite carta d’identità elettronica.

L’app IO, con i suoi 335mila servizi digitali offerti da 15.700 enti, rappresenta un esempio virtuoso di questa transizione. La piattaforma Send, inoltre, ha gestito 8,9 milioni di notifiche digitali, semplificando i processi burocratici per cittadini e imprese.

La percezione pubblica sta gradualmente cambiando. Secondo il Barometro PA, solo il 12% degli italiani considera l’amministrazione ancora “analogica e poco innovativa”. Al contrario, il 31% riconosce miglioramenti significativi nell’ultimo anno.

Anche l’attrattività del lavoro pubblico sta crescendo: solo il 23% degli italiani esclude categoricamente questa carriera, attratti principalmente dalla stabilità occupazionale (44%) e dalla possibilità di acquisire esperienza professionale (28%).

Il rinnovamento della pubblica amministrazione richiede un approccio bilanciato che combini la rigenerazione di dipendenti pubblici, la sostenibilità economica e l’innovazione tecnologica.

La digitalizzazione, spinta dal Pnrr, non è solo una necessità, ma un’opportunità per rendere il settore pubblico più efficiente e vicino ai cittadini. L’adozione di strumenti come lo SPID e l’app IO rappresenta un passo avanti verso una PA più moderna e inclusiva, capace di rispondere alle esigenze di un Paese in continua evoluzione.

Il futuro della pubblica amministrazione italiana dipende dalla capacità di cogliere queste sfide e trasformarle in opportunità. L’obiettivo è costruire un sistema pubblico all’altezza delle principali economie europee, capace di garantire servizi di qualità e di sostenere lo sviluppo del Paese. La strada è tracciata, ma richiede impegno, visione e investimenti adeguati per essere percorsa con successo.