Produzione balza con fine lockdown, ma il terreno perso è tanto. La vera spinta sarà la fiducia
Balzo sorprendente della produzione industriale in Italia a maggio, con la fine progressiva delle misure di confinamento legate al Covid-19. Secondo la rilevazione dell'Istat, a maggio la produzione industriale sale del 42,1% rispetto ad aprile, con ...
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								Balzo sorprendente della produzione industriale in Italia a maggio, con la fine progressiva delle misure di confinamento legate al Covid-19. Secondo la rilevazione dell’Istat, a maggio la produzione industriale sale del 42,1% rispetto ad aprile, con tutti i comparti in crescita, ad eccezione di pochi (quello delle industrie alimentari, bevande e tabacco). Il recupero è decisamente migliore del previsto. Gli analisti si aspettavano un recupero del 22,8% dopo il crollo registrato a marzo e ad aprile (rispettivamente del 28,4% e del 20,5%) a causa del coronavirus.
Tuttavia, il terreno perso a causa del Covid-19 è ancora tanto. Su base annua, quindi nei confronti di maggio 2019, la produzione industriale italiana evidenzia una flessione del 20,3%. Rispetto a gennaio, ultimo periodo precedente allo scoppio dell’emergenza sanitaria, si evidenzia una contrazione del 20%. Nella media del periodo marzo-maggio, il livello della produzione cala del 29,9% rispetto ai tre mesi precedenti.
“Numeri che attestano gli effetti pesantissimi del Covid sull’economia italiana, e che richiederanno anni per tornare ai livelli pre-coronavirus”, commenta il Codacons, sottolineando come l’aumento della produzione a maggio è un dato atteso e fisiologico, che non deve sorprendere e non deve dare adito a facili entusiasmi, del tutto ingiustificati in questo momento di grave difficoltà per il paese.
Cautela arriva anche dall’Unione Nazionale dei Consumatori: “Se confrontiamo il livello della produzione di oggi con quello del 2009, l’anno più buio della passata recessione, è inferiore del 15,6% rispetto a maggio 2009, percentuale che sale al 32,9% per i beni di consumo durevoli” precisa l’associazione.
La ripresa sarà tutta questione di fiducia. Ne è convinta Confindustria che nel suo recente report sulla produzione industriale avverte come “in questa fase, la fiducia di imprese e famiglie rappresenta il fattore determinante per la ripartenza”. Senza un miglioramento delle condizioni interne e internazionali che alimentano la fiducia, anche l’efficacia delle politiche di sostegno rischia di essere molto limitata e di aumentare ulteriormente il risparmio dlele famiglie italiane, vanificando in parte gli sforzi.
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