Benzina: con self-service si può risparmiare fino al 10%, ecco le soluzioni più convenienti
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Nel pieno dell’esodo estivo, torna l’interesse comune verso i prezzi alla pompa, che gravano sulle tasche dei consumatori. Rispetto alla media europea, i prezzi in Italia sono più alti a causa dell’inefficienza della rete distributiva e del peso di accise e Iva. Come poter risparmiare? Una inchiesta di Altroconsumo suggerisce come scegliere i distributori e in quali città è più coinveniente fare il pieno.
Self-service e distributori dei centri commerciali scelte più convenienti
Utilizzando il self service rispetto al servito si può risparmiare tra il 5 e il 10%, ma questo non significa che il prezzo self di un distributore non possa essere più alto al prezzo servito di un altro. La vera differenza, infatti, la fa il tipo di insegna: all’interno di una stessa città i centri commerciali offrono i prezzi più convenienti, seguono le insegne minori o low-cost. Le insegne di marca presentano generalmente i prezzi più elevati, anche se questo non è vero in assoluto: a Cagliari e Trieste, ad esempio, distributori di marca propongono prezzi mediamente più bassi dei low cost. A chiudere il quadro dall’inchiesta è emerso che nelle circonvallazioni il prezzo è in media più alto (+13%), e che anche in autostrada si spende di più rispetto alle insegne più convenienti situate all’interno delle città. “Per essere certi di risparmiare suggeriamo di controllare sempre i prezzi esposti dal distributore”, consigliano da Altroconsumo.
Perugia la città con prezzi medi più bassi
Contrariamente ai pronostici è proprio nel capoluogo umbro che i prezzi medi sono più bassi; mentre a Palermo e Cagliari ci sono i prezzi più alti. Le differenze tra città però non sono particolarmente ampie: la variazione di prezzo non arriva infatti al 6% (per il gasolio al 7%).
Le differenze più rilevanti si riscontrano invece confrontando diversi distributori nella stessa città arrivando ad oscillazioni del 30% (picco del 40% per il diesel a Roma). Trieste è la città con i prezzi più stabili con variazioni del 17% per la benzina e 20% per il gasolio. Traducendo le percentuali in euro, considerando due pieni al mese da 50 litri ciascuno si arriva a risparmiare 670 euro l’anno se si possiede un’auto a gasolio (Roma), e 672 se l’auto è a benzina (Cagliari).
Prezzo benzina, come è composto?
Analizzando i dati forniti dalla Commissione Europea si riscontra che in Italia il prezzo della benzina e gasolio è tra i più alti con 13-15 centesimi in più a litro rispetto alla media comunitaria. Oltre ai limiti della rete distributiva, sul prezzo italiano influiscono soprattutto le accise: su 10 euro spesi, 6,30 sono di tasse (nel caso del diesel 5,90 euro). In Italia il fisco trattiene (sempre su 10 euro) 1,60 euro in più rispetto alla media europea, in percentuale il 17% in più sulla benzina e il 21% in più sul diesel. Oltre alle accise, però, c’è anche l’Iva che viene applicata non solo sul prezzo del carburante, ma anche sulle accise stesse.
“In linea più generale, l’elevato prezzo dei carburanti in Italia è dovuto principalmente all’inefficienza della rete distributiva – commenta Ivo Tarantino, responsabile relazioni esterne Altroconsumo – Nel nostro Paese ci sono 21mila distributori, il doppio di quelli presenti in Francia o in Germania: uno scenario che non garantisce maggiore concorrenza e quindi prezzi più bassi ma, al contrario, una vendita minore di carburante (un terzo rispetto a quello di altri Paesi europei) e quindi prezzi più elevati. Una rete efficiente avrebbe bisogno di meno distributori e di un’offerta maggiormente diversificata”.