Reddito famiglie frena e cala potere d’acquisto, Istat certifica balzo spesa per interessi (+1,7 mld)
/https://www.finanza.com/app/uploads/2022/05/7b4ec1f0dc882d4c6a810f938cb925527b7d-italy-28lapresse29-90.jpg)
Si conferma il momento delicato per l’Italia con il reddito disponibile delle famiglie consumatrici aumentato solo dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,3%. Allo stesso tempo la propensione al risparmio delle famiglieè stata pari all’8,3%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. A fronte di una variazione dello 0,3% del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.
Dalla fotografia scattata dall’Istat nel consueto rapporto trimestrale “Conto trimestrale delle AP, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società” emerge una frenata rispetto ai dati dei trimestri precedenti.
“Il Paese arretra. Il reddito disponibile delle famiglie, che nel secondo trimestre era salito dell’1,1% rispetto al trimestre precedente, ora sale appena dello 0,1%. Bisogna tornare al terzo trimestre 2016 per avere un incremento più basso”, rimarca Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc), che aggiunge: “Fino a che il potere d’acquisto peggiora ed i redditi restano al palo, è chiaro che i consumi non potranno ripartire come servirebbe per rilanciare la crescita e si resterà agli zero virgola. Inoltre, dato che i risparmi non si possono sacrificare a lungo, il rischio che si torni in territorio negativo è dietro l’angolo”.
La pressione fiscale risulta pari al 40,4% nel terzo trimestre del 2018, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rende noto l’Istat.
Balzo della spesa per interessi rispetto a un anno fa
Nel terzo trimestre 2018 il deficit dell’Italia è stato pari al -1,7% dal -1,8% nello stesso trimestre del 2017. Lo rende noto l’Istat. Il saldo primario delle pubbliche aministrazioni (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del 2%, a fronte dell’1,6% nel terzo trimestre del 2017. Il saldo corrente è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,1% (1,6% nel terzo trimestre del 2017).
“L’aumento dell’avanzo primario è stato quasi completamente bilanciato dalla crescita della spesa per interessi (salita di circa 1,7 miliardi rispetto al terzo trimestre 2017)”, rimarca l’Istat.
Se vuoi aggiornamenti su Finanza inserisci la tua email nel box qui sotto: