Apple potrebbe produrre gli iPhone per gli USA in India
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La recente mossa strategica di Apple segna un punto di svolta nella sua politica produttiva globale. Con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalla Cina e rispondere ai dazi di Trump del 20% sulle importazioni cinesi, l’azienda di Cupertino ha avviato il trasferimento della produzione iPhone destinata al mercato americano verso l’India. Questo spostamento non solo rappresenta una diversificazione della catena di fornitura, ma anche una risposta diretta alle crescenti tensioni geopolitiche e commerciali.
Attualmente, circa l’80% della produzione globale di iPhone è concentrata in Cina, ma il cambiamento in atto è significativo. Le aziende partner di Apple in India, come Foxconn e Tata Electronics, hanno incrementato la loro capacità produttiva, arrivando a realizzare il 20% degli iPhone mondiali, un valore stimato di 22 miliardi di dollari nell’ultimo anno fiscale. Questo risultato testimonia il potenziale dell’India come nuova hub produttiva, grazie anche alle sue solide relazioni con gli Stati Uniti.
Tuttavia, il trasferimento della produzione non è privo di sfide. Infatti, le strutture indiane, tradizionalmente dedicate alla produzione di modelli meno sofisticati, dovranno essere adattate per fabbricare dispositivi premium, capaci di soddisfare le esigenze di un mercato esigente come quello statunitense. Gli Stati Uniti rappresentano infatti un mercato con elevata capacità di spesa e aspettative qualitative molto alte, un fattore che impone standard produttivi rigorosi.
Apple punta all’India come altre aziende
Il possibile spostamento di Apple si inserisce nel più ampio contesto della strategia “China+1”, adottata da molte multinazionali per ridurre il rischio di dipendenza esclusiva dalla Cina. L’India si è rivelata una scelta strategica grazie a una serie di fattori.
Prima di tutto la sospensione dei dazi reciproci tra Stati Uniti e India. Secondo, il rafforzamento delle relazioni bilaterali. Infine, terzo, la recente visita del vicepresidente americano JD Vance a New Delhi. Tutti segnali di una collaborazione economica in crescita.
Nonostante le sfide logistiche e tecnologiche, Apple punta a completare il trasferimento entro la fine del prossimo anno. La capacità indiana di gestire la domanda statunitense, stimata in oltre 60 milioni di unità annue, rimane un’incognita. Questo volume rappresenta il doppio della produzione attuale nel paese, un obiettivo ambizioso che richiederà un notevole impegno infrastrutturale e organizzativo.
Questa riorganizzazione produttiva rappresenta per Apple una sfida logistica e tecnologica di grande portata, ma anche un’opportunità unica per consolidare la propria presenza in uno dei mercati emergenti più promettenti al mondo. L’India, con il suo crescente ruolo nell’economia globale, potrebbe diventare un pilastro fondamentale nella strategia produttiva di Apple, aprendo nuove prospettive per il futuro dell’azienda.