Finanza Personale Corsa globale agli armamenti: l’Europa spinge sull’acceleratore

Corsa globale agli armamenti: l’Europa spinge sull’acceleratore

4 Maggio 2025 10:00

La corsa globale agli armamenti sta raggiungendo livelli che non si vedevano dai tempi più tesi della Guerra Fredda, con un totale stimato di 2.718 miliardi di dollari. Questo rappresenta un incremento del 9,4%, secondo i dati forniti dal Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI). Il 60% di questa cifra è concentrato in soli cinque paesi: Stati Uniti, Cina, Russia, Germania e India, con gli Stati Uniti che dominano con un investimento di 997 miliardi di dollari.

Nondimeno, in Europa, la tendenza al riarmo globale è particolarmente evidente. Con una spesa complessiva di 693 miliardi di dollari, il continente ha superato i livelli della fine della Guerra Fredda, registrando un aumento del 17%. Tra i paesi europei, la Germania guida questa crescita con un incremento del 28%, seguita dalla Polonia con un sorprendente +31%. L’Italia, pur essendo al 14° posto mondiale con una spesa di 38 miliardi di dollari, pari all’1,5% del suo PIL, rimane sotto la media europea del 2%.

Nel frattempo, in Medio Oriente, Israele ha registrato un incremento straordinario del 65%, raggiungendo una spesa di 46,5 miliardi di dollari. Questo dato riflette il clima geopolitico sempre più teso, accentuato dalle recenti guerre, che hanno spinto molti governi a incrementare le risorse destinate alla difesa.

La corsa globale agli armamenti dell’Europa

In risposta a queste sfide, la Commissione Europea ha lanciato il piano ReArm Europe, un ambizioso progetto che prevede investimenti per 800 miliardi di euro in equipaggiamento militare. Questa corsa globale agli armamenti include un fondo dedicato di 150 miliardi per progetti coordinati, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza del continente e ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti.

Tuttavia, questo piano solleva interrogativi significativi per paesi con elevato debito pubblico, come l’Italia, dove il ministro Giorgetti ha sottolineato la necessità di bilanciare le esigenze di sicurezza con la sostenibilità finanziaria.

La spesa militare globale, che rappresentava il 6% del PIL globale durante la Guerra Fredda, si era ridotta al 2,5% negli anni ’90. Tuttavia, l’attuale trend indica un ritorno a dinamiche di rivalità geopolitiche, seppur in un contesto di nuove complessità.

Questo fenomeno non riguarda solo l’Europa o il Medio Oriente, ma è una realtà che coinvolge tutte le aree geografiche, segnalando un’era di crescenti tensioni e competizioni strategiche che portano a una corsa globale agli armamenti.

In definitiva, mentre il riarmo globale continua a crescere, emergono domande cruciali su come bilanciare sicurezza e sviluppo economico. L’Europa, con il piano ReArm Europe, cerca di affrontare queste sfide con una visione coordinata, ma il successo dipenderà dalla capacità dei governi di gestire queste dinamiche senza compromettere la stabilità economica e sociale.