Il mercato del lusso messo alle strette dai dazi
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Il settore del lusso europeo si trova a fronteggiare una delle crisi più complesse degli ultimi anni, tra il peso dei dazi Usa e il rallentamento dei mercati asiatici. Questa combinazione di fattori ha portato a una flessione significativa delle performance finanziarie di alcune delle più grandi aziende del comparto, con impatti evidenti sui mercati finanziari.
Tra i protagonisti della crisi, spicca Kering, colosso del lusso, che ha registrato un calo delle vendite del 14% nel primo trimestre, portandosi a 3,88 miliardi di euro. Particolarmente allarmante è la situazione di Gucci, marchio di punta del gruppo, che ha subito una contrazione del 24% nello stesso periodo. Le vendite nell’area Asia-Pacifico sono crollate del 25%, mentre Europa occidentale, Nord America e Giappone hanno mostrato flessioni rispettivamente del 13%, 13% e 11%.
Secondo Francois-Henri Pinault, amministratore delegato di Kering, “Come avevamo previsto, Kering ha avuto un inizio d’anno difficile“. Tuttavia, nonostante le rassicurazioni sulla strategia di lungo periodo, gli analisti di Barclays rimangono cauti, confermando il giudizio “Underweight” con un target price di 192 euro. La ripresa di Gucci, anche con l’arrivo del nuovo direttore creativo Demna, richiederà tempo e investimenti significativi.
Il lusso come sta affrontando i dazi
In un panorama dominato da segnali negativi, si distingue EssilorLuxottica, che ha registrato un incremento dell’8,1% nei ricavi, raggiungendo i 6,848 miliardi di euro. Tuttavia, anche in questo caso, il Nord America ha mostrato una crescita limitata al 4%, evidenziando le difficoltà legate ai dazi americani. Gli analisti di Equita sottolineano un management “piuttosto fiducioso”, ma non mancano di evidenziare i rischi associati al contesto globale e un mercato del lusso in difficoltà.
Le ripercussioni della crisi non si limitano ai giganti del settore. A Piazza Affari, marchi come Brunello Cucinelli e Moncler hanno subito forti penalizzazioni. Moncler, in particolare, ha visto il suo rating declassato da HSBC a “Hold”, un ulteriore segnale delle difficoltà che attraversano il comparto.
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa, unite alla debolezza dei consumi cinesi, stanno delineando uno scenario di incertezza per il settore del lusso. Gli analisti prevedono che le prospettive per i prossimi trimestri rimarranno incerte, richiedendo alle aziende di adottare strategie difensive e innovative per affrontare le sfide del mercato globale.
In conclusione, il comparto del lusso europeo sta attraversando un momento di trasformazione, in cui l’innovazione e la capacità di adattarsi a un contesto internazionale complesso saranno fondamentali per garantire la competitività a lungo termine.