Finanza Personale 2024 da incubo in Italia: 1 persona su 4 a rischio povertà

2024 da incubo in Italia: 1 persona su 4 a rischio povertà

5 Maggio 2025 10:41

Nel cuore dell’Italia 2024, una questione di allarmante rilevanza sociale si impone all’attenzione delle istituzioni e dei cittadini: un italiano su quattro è esposto al rischio di povertà o grave deprivazione. Questo dato, fornito da Eurostat, colloca il Paese sopra la media europea del 21%, dipingendo un quadro che richiede interventi urgenti e mirati.

Le donne si rivelano particolarmente vulnerabili, con un rischio del 21,9% rispetto al 20% degli uomini. Questa disparità di genere, che si riflette anche a livello continentale, sottolinea la necessità di affrontare con determinazione le disuguaglianze strutturali che continuano a penalizzare il genere femminile, sia in termini di accesso al lavoro che di risorse economiche.

Un altro aspetto cruciale riguarda la mancanza di occupazione, identificata come il principale motore dell’esclusione sociale. I dati rivelano un abisso tra chi ha un lavoro e chi ne è privo: il rischio di povertà è contenuto al 10,9% per i lavoratori, mentre per i disoccupati raggiunge un drammatico 66,6%. Questo evidenzia come l’accesso a un impiego stabile e dignitoso sia un pilastro fondamentale nella lotta contro l’indigenza.

Rischio povertà: in pericolo le famiglie con figli

Non meno significativa è l’influenza della composizione familiare. Le famiglie con figli a carico, infatti, affrontano un rischio di povertà del 21,9%, dimostrando come la genitorialità possa rappresentare un ulteriore fattore di fragilità economica. Questi numeri mettono in luce la necessità di politiche che supportino le famiglie, offrendo strumenti concreti per conciliare vita lavorativa e responsabilità genitoriali.

Il panorama europeo presenta forti disparità tra i diversi Stati membri. Alcuni Paesi, grazie a politiche sociali più efficaci, riescono a mantenere il rischio di povertà su livelli inferiori rispetto all’Italia. Tuttavia, ciò non toglie che la situazione generale richieda una risposta coordinata e incisiva da parte dell’Unione Europea e dei governi nazionali.

È imperativo che le istituzioni adottino misure di protezione sociale più robuste, focalizzandosi in particolare sulle disuguaglianze di genere e sulla creazione di opportunità lavorative. Solo attraverso interventi strutturali e una visione condivisa sarà possibile ridurre significativamente il rischio di esclusione sociale e costruire un futuro più equo e inclusivo per tutti i cittadini europei.

Questi dati non rappresentano solo una fotografia della realtà attuale, ma un vero e proprio campanello d’allarme. L’impegno deve essere collettivo, coinvolgendo non solo i governi, ma anche le organizzazioni non governative, il settore privato e la società civile. Solo così sarà possibile trasformare le sfide in opportunità, garantendo dignità e sicurezza economica a milioni di persone.