Climate change: imprese quotate più consapevoli ma rimangono ostacoli da superare
Il cambiamento climatico è un tema molto importante. Lo sanno bene governi, cittadini e imprese e anche imprese quotate. Così indica Deloitte Italia, presentando i risultati di “La disclosure climatica nelle società quotate italiane. Rapporto sullo stato d’attuazione delle Raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD)”, predisposto in collaborazione con il Dipartimento di
Il cambiamento climatico è un tema molto importante. Lo sanno bene governi, cittadini e imprese e anche imprese quotate. Così indica Deloitte Italia, presentando i risultati di “La disclosure climatica nelle società quotate italiane. Rapporto sullo stato d’attuazione delle Raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD)”, predisposto in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Pavia.
Rispetto agli anni passati, in particolare, si registra un forte aumento nella consapevolezza delle imprese rispetto alla materialità del cambiamento climatico, testimoniata dal crescente interesse a riorientare i modelli di business in direzione della transizione climatica ed energetica e dall’evidente maggiore disponibilità a rendicontare in modo trasparente sia gli impegni assunti che i risultati conseguiti. Dal Rapporto emergono tuttavia una serie di aspetti su cui è necessario agire più velocemente, che vanno dalle ridotte competenze dei consiglieri di amministrazione in materia di cambiamento climatico, all’ancora scarsa diffusione di misure di adattamento e di impegni per la carbon neutrality, fino alla ridotta incidenza del climate change nelle politiche di remunerazione.
In dettaglio, dai risultati del Rapporto, emerge come la quasi totalità del campione (94%) riconosca ormai nel cambiamento climatico un tema materiale e il 70% integra i rischi e le opportunità derivanti dal cambiamento climatico nei propri processi di gestione del rischio. Risulta altresì che il 29% delle società possiede una politica di remunerazione con obiettivi legati al cambiamento climatico e che il 67% adotta processi atti a migliorare la prestazione della propria catena di fornitura, pur con diversi livelli di maturità. Anche l’azione di sensibilizzazione verso gli stakeholder si sta diffondendo: più della metà (57%) delle società quotate dichiara di svolgere campagne di sensibilizzazione sul tema del cambiamento climatico e della sostenibilità. Più della metà delle quotate ha costituito un comitato endoconsiliare sulla sostenibilità, ma solo il 32% del totale dichiara che tale comitato ha compiti specifici in materia di cambiamento climatico.
Inoltre, solo nel 18% delle aziende quotate vi è la presenza di almeno un consigliere di amministrazione dotato di competenze in materia di sostenibilità in senso lato. A livello strategico si rileva, infine, come il 76% delle quotate non sviluppa analisi di scenario e, considerando le sole società che se ne sono dotate, meno della metà (43%) pubblica dettagliate informazioni metodologiche e quantitative.
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