Poste: effetto lockdown si sente, utile trimestrale cala ma va oltre attese. Cda non si sbottona su stime 2020
Per Poste Italiane la giornata è iniziata con la pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2020 che hanno visto gli utili calare di circa il 30%, ma posizionarsi sopra le attese del mercato grazie alla tenuta del business postale...
Per Poste Italiane la giornata è iniziata con la pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2020 che hanno visto gli utili calare di circa il 30%, ma posizionarsi sopra le attese del mercato grazie alla tenuta del business postale. Presentando i conti, il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha indicato che la “performance finanziaria del 2020 è impattata a marzo dal lockdown” ma ha confermato “i principali trend di lungo termine”, e la “traiettoria strategica del piano ‘Deliver 2020’, accelerata dai trend emergenti”. Non si è invece sbottonata sul fronte delle previsioni, rimarcando che alla luce dell’emergenza Covid non è possibile al momento fornire al mercato delle previsioni realistiche sul 2020.
E di fronte a queste indicazioni, per Poste Italiane la partenza in Borsa è stata caratterizzata da una certa volatilità: ora il titolo guadagna lo 0,83% a 7,82 euro, dopo i primissimi istanti di scambi sotto la parità.
I numeri: impatto lockdown da marzo, utile primo trimestre giù del 30% ma batte attese
Poste Italiane ha annunciato prima dell’avvio dei mercati europei i numeri del primo trimestre 2020, con gli utili e i ricavi impattati a marzo dal lockdown. In particolare, il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha visto l’utile netto scendere del 30,2% a 306 milioni di euro, ma battere il consensus Bloomberg pari a 289,2 milioni di euro. In frenata nel trimestre anche l’Ebit che è scivolato del 28,6% a 441 milioni. Cali contenuti, invece, per i ricavi che si sono attestati a 2.755 milioni (-3% a/a), con una crescita delle vendite da pagamenti e mobile e dai servizi assicurativi, spiega la società, che ha mitigato i minori ricavi da servizi finanziari e corrispondenza.
Le attività finanziarie totali hanno raggiunto 539 miliardi (+2,6 miliardi rispetto a dicembre 2019), con una solida raccolta netta retail di 5,7 miliardi, trainata da prodotti di liquidità in un mercato volatile. Anche i coefficienti patrimoniali regolamentari sono solidi: con il Cet1 Ratio di BancoPosta pari al 18% e Solvency II Ratio del gruppo assicurativo Poste Vita pari al 226%, al di sopra delle ambizioni manageriali del 200% lungo l’arco di piano.
Poste non snocciola previsioni
Anche Poste Italiane, come altre società, non si è sbilanciata sul fronte delle prospettive per l’anno in corso. “L’emergenza sanitaria in corso, legata alla diffusione del Covid-19, influirà in maniera decisa sull’evoluzione del contesto economico e sociale dei prossimi mesi e ad oggi non è possibile delineare con precisione quella che sarà la ‘nuova normalità’; ciò rende impossibile effettuare realistiche previsioni sull’evoluzione economica e finanziaria del Gruppo nel corso del 2020”.
Il commento di Equita
“Utile netto sopra le attese grazie alla tenuta del business corrispondenza e pacchi”, indicano gli analisti di Equita confermando la raccomandazione buy e il target price di 10,7 euro sul titolo Poste Italiane. La sim milanese sottolinea che “alla luce dell`ulteriore peggioramento del contesto di mercato rispetto all`ultima comunicazione del 6 marzo, la guidance 2020 (utile 1,3 miliardi rispetto alle nostre stime a 1,2 miliardi) è in stand-by: tuttavia, secondo i nostri calcoli, livello del dividendo attuale (46 centesimi di euro) è sostenibile anche con un taglio dell`utile del 50%, scenario che ci sembra non coerente con la view di consensus che sconta una ripresa nel secondo trimestre”.
Se vuoi aggiornamenti su Dati Bilancio Italia inserisci la tua email nel box qui sotto: