Finanza Rating salvo, S&P grazia l’Italia. E per i BTP si prospetta nuovo assist Bce il 30 aprile

Rating salvo, S&P grazia l’Italia. E per i BTP si prospetta nuovo assist Bce il 30 aprile

Niente sgambetto al merito di credito dell'Italia da parte di Standard & Poor's che conferma il rating BBB, ossia due gradini sopra il non investment grade, con outlook negativo. L'agenzia di rating prende atto del nuovo scenario causato da Covid...

25 Aprile 2020 09:44

Niente sgambetto al merito di credito dell’Italia da parte di Standard & Poor’s che conferma il rating BBB, ossia due gradini sopra il non investment grade, con outlook negativo. L’agenzia di rating prende atto del nuovo scenario causato da Covid-19 ma promuove la risposta dell’Italia all’emergenza. Per mitigare le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria pubblica, le autorità italiane hanno varato misure di stimolo di bilancio per l’1,5% del PIL e hanno fornito garanzie alle piccole e medie imprese (PMI) e agli esportatori per il 25% del PIL. Queste misure, insieme agli stabilizzatori automatici preesistenti, spingeranno a detta di S&P Global Ratings il deficit in Italia a circa il 6,3% del PIL quest’anno e aumenteranno il debito pubblico a quasi il 153% del PIL entro la fine del 2020.

Il contraccolpo economico sarà molto forte con S&P che vede il PIL italiano crollare del 9,9% quest’anno, per poi rimbalzare del 6,4% nel 2021.

Punti di forza e rischi che influenzeranno il giudizio futuro

S&P pone l’accento sul fatto che la”diversificata economia italiana e il basso livello di indebitamento privato, il più basso nel G7, bilanci in parte il peso dell’elevato debito pubblico. Il rischio downgrade è sempre presente sullo sfondo. S&P rimarca che un taglio rating arriverà nel caso in cui il debito non giri chiaramente in una traiettoria di calo nei prossimi tre anni o in presenza di un deciso deterioramento delle condizioni di finanziamento.

Allo stato attuale, il sostegno finanziario della BCE consente all’Italia di rifinanziare il proprio debito a tassi di interesse reali di circa lo 0%.

Bce pronta ad aumentare bazooka Pepp

E sul fronte Bce, che nei giorni scorsi a offerto una sorta di cuscinetto protettivo all’Italia dal rischio downgrade a junk del proprio debito, il mercato si proietta già a quello che potrebbe accadere settimana prossima con l’istituto guidato da Christine Lagarde che potrebbe allargare e non di poco il piano di QE pandemico. Il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP) potrebbe lievitare di entità e anche in maniera consistente e una decisione del genere offrirebbe ulteriore sponda al restringimento dello spread Btp-Bund che ieri è sceso ulteriormente in area 232 pb con rendimento del decennale italiano all’1,85%.

Gli analisti di Barclays sottolineano che rispetto a un mese fa, quando fu annunciato il PEPP, è aumentato e di molto il fabbisogno netto che gli Stati dovranno finanziare col debito e pertanto l’ammontare degli acquisti attraverso il piano PEPP potrebbe salire fino a raddoppiare, ossia 1.500 miliardi di euro totali.

Prima della decisione di S&P, gli esperti di IG avevano indicato, in caso di conferma del rating, la possibilità che si assista a un allentamento delle tensioni sul mercato obbligazionario, con uno spread btp/bund in flessione verso i 225 punti base.

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