Università: i giovani italiani i più insoddisfatti, solo 6 studenti su 10 sono appagati
Giovani italiani insoddisfatti della propria vita studentesca. In Italia il loro livello di soddisfazione è al 62% (vale a dire 6 studenti su 10 sono appagati), poco sopra la sufficienza, ma indietro se confrontata con quella di altri paesi co...
Giovani italiani insoddisfatti della propria vita studentesca. In Italia il loro livello di soddisfazione è al 62% (vale a dire 6 studenti su 10 sono appagati), poco sopra la sufficienza, ma indietro se confrontata con quella di altri paesi come India, Cina e Regno Unito dove emerge un maggiore benessere. Tra le principali preoccupazioni, il carico di lavoro e il futuro. Lo rivela il sondaggio a livello mondiale condotto da Sodexo intervistando oltre 4000 studenti provenienti da Italia, Cina, Stati Uniti, Spagna, Regno Unito e India relativamente allo stile di vita universitario.
Dalla ricerca, l’Italia si configura triste fanalino di coda per quanto concerne la felicità dei propri giovani: quasi 4 universitari su 10 (38%) rivelano di non essere soddisfatti della propria vita, addirittura quasi uno su 2 (46%) non è contento del proprio percorso accademico. Le percentuali sono ancora più impietose se raffrontate con i colleghi a livello internazionale: gli studenti di India (82%), Cina (76%), Regno Unito (75%), Stati Uniti (73%) e Spagna (70%) risultano essere decisamente più appagati dalla propria vita studentesca. Ma non è tutto: ben il 36% degli italiani ha pensato almeno una volta di abbandonare l’università, contro il 5% dei cinesi e il 20% degli indiani, preceduti solo dai pari età inglesi (37%).
I motivi dell’insoddisfazione? Sul podio delle preoccupazioni, l’eccessivo carico di lavoro, la mancanza di equilibrio tra studio, socializzazione e lavoro e la possibilità di trovare lavoro dopo la laurea. Se al primo posto della top 10 si piazza l’eccessivo carico di lavoro che devono sopportare (51%), ben il 44% lamenta la mancanza di equilibrio tra il tempo da dedicare allo studio, alla socializzazione e al lavoro, mentre il terzo gradino del podio spetta alle scarse possibilità di trovare un’occupazione dopo la tanto sudata laurea (43%). Il 39% non crede di essere in grado di cercare il lavoro dopo il titolo di studio, mentre il 31% non crede di raggiungere una votazione che corrisponda alle proprie aspettative dopo aver discusso la tesi. Completano la classifica le preoccupazione economiche quotidiane (30%), il senso di solitudine (19%), la nostalgia di casa (10%) e i debiti accumulati durante il percorso di studio (8%).
Un discorso a parte è quello dei motivi che hanno spinto il 36% degli studenti italiani a considerare l’abbandono degli studi come soluzione ai propri problemi, un dato molto simile a Regno Unito (37%), Stati Uniti (35%), Spagna (33%), ma lontano da India (20%) e Cina (5%). Tra i giovani italiani che hanno pensato di abbandonare l’università il 57% l’ha fatto per problemi legati allo studio, il 28% per problemi economici, il 22% per problemi familiari, il 21% per l’insoddisfazione legata alla qualità dei servizi in relazione al rapporto qualità/prezzo, il 16% per problemi di salute e il 12% per problematiche legate alla vita sociale.
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