Effetto tassi Bce: mercato immobiliare in ripresa, aumentano mutui. La fotografia del terzo trimestre
Calo del costo dei mutui grazie ai tagli dei tassi Bce, che porta ad una ripresa delle richieste di nuovi mutui e surroghe con preferenza per quelli a tasso fisso. Prospettive positive anche per il settore immobiliare.
Dopo la rapida impennata degli ultimi due anni, i tassi sui mutui hanno iniziato a diminuire alla luce dei tagli operati dalla Bce. Con l’ultima riduzione di ottobre, il tasso di riferimento è sceso dal 4,50% al 3,40%. Un calo significativo, che ha stimolato una ripresa delle richieste di nuovi mutui e surroghe per tutto l’anno: nei primi nove mesi del 2024 sono aumentate del 7,2%, con un’accelerazione del +18,8% registrata a settembre. Questi dati emergono dall’aggiornamento al terzo trimestre 2024 della Bussola Mutui Crif – MutuiSupermarket.it.
Le simulazioni dei mutui
Nonostante l’ultimo taglio dei tassi da parte della Bce avvenuto a ottobre, persiste un’ampia differenza tra gli indici Irs e Euribor, con i primi che restano sensibilmente più bassi rispetto ai secondi, mantenendo un divario medio di 60-80 punti base. Questa situazione continua a spingere i consumatori, soprattutto online, verso i mutui a tasso fisso, che nel terzo trimestre 2024 raccolgono il 99% delle preferenze tra privati e famiglie, confermando una netta polarizzazione.
Partiamo da un esempio standard: un mutuo finalizzato all’acquisto di una casa con un importo richiesto di 140mila euro, valore dell’immobile di 220mila, durata di 25 anni, e richiedente di 35 anni, è possibile ottenere un tasso fisso del 2,96% (corrispondente a una rata mensile di 645 euro). In alternativa, un mutuo a tasso variabile per la stessa operazione presenta attualmente un tasso del 4,29%, che si traduce in una rata mensile di 739 euro, ben 94 euro in più rispetto alla rata del mutuo a tasso fisso.
Tasso fisso o variabile, cosa conviene adesso
Sebbene il tasso variabile sia previsto in calo nei prossimi trimestri, la differenza iniziale tra la rata di un mutuo a tasso fisso e quella di un mutuo a tasso variabile continua a far preferire il tasso fisso. Quest’ultimo garantisce a privati e famiglie una maggiore sicurezza, proteggendoli da possibili nuove impennate dell’inflazione durante gli anni di rimborso. La stabilità della rata fissa si conferma quindi un elemento determinante per chi desidera ridurre i rischi legati all’oscillazione dei tassi nel lungo termine.
“Il terzo trimestre dell’anno sembra rilevare una prima ripresa di fiducia da parte di privati e famiglie nei confronti del progetto acquisto casa – commenta Stefano Rossini, amministratore e fondatore di MutuiSupermarket.it -. Il rinnovato interesse è trainato non solo da migliori prospettive economiche e reddituali dei nuovi acquirenti, ma anche dalla continua e rapida riduzione dei tassi di interesse iniziata nei primi mesi dell’anno”.
Prima ripresa per le compravendite immobiliari
Aumentano i mutui, ma salgono anche le compravendite immobiliari, che tornano a crescere dopo sei trimestri di contrazione; il numero di compravendite residenziali è aumentato di un timido +1,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, segnando un’inversione di tendenza rispetto al calo del -7,2% registrato nel primo trimestre 2024 e al calo complessivo del -9,6% osservato nel 2023 rispetto al 2022.
In questo periodo, la quota di compravendite residenziali finanziate attraverso nuovi mutui è salita al 41,4%, rispetto al 38,6% del trimestre precedente e al minimo storico del 37,0% registrato nel quarto trimestre 2023. La maggiore convenienza dei mutui per l’acquisto di casa ha quindi contribuito a stimolare questa ripresa delle compravendite, sebbene la maggior parte delle transazioni continui a essere conclusa da privati e famiglie facendo ricorso prevalentemente ai propri risparmi.
“La nuova politica monetaria avviata dalla Bce lo scorso giugno – che genera aspettative di riduzione tassi Euribor di oltre un 1% sui prossimi 12 mesi in base alle quotazioni dei futures sugli Euribor 3 mesi – dovrebbe infondere ulteriore fiducia rilanciando progressivamente sia la domanda di mutui per acquisto casa sia le nuove erogazioni di mutuo, solo recentemente tornate a crescere nel secondo trimestre 2024 dopo 9 consecutivi trimestri di contrazione”, spiega sempre Rossini.
Salgono sia gli immobili usati che quelli nuovi
Per quanto riguarda i valori di mercato, nel terzo trimestre 2024 si osserva un nuovo incremento del prezzo al metro quadrato degli immobili posti a garanzia di mutuo ipotecario, che segna un +0,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. In particolare, gli immobili usati mostrano un aumento significativo del +6,7%, mentre gli immobili di nuova costruzione registrano una crescita più contenuta del +1,8%. Gli immobili ristrutturati, invece, evidenziano un incremento più moderato del +0,2%.
A livello territoriale, i maggiori aumenti dei prezzi su base annua si riscontrano nel Centro Italia e nel Sud e Isole, con crescite rispettivamente del +1,1% e +1,0%. Al contrario, il Nord-Est registra un modesto incremento dello 0,2%, mentre il Nord-Ovest evidenzia una contrazione del -1,5%. Il valore medio di un immobile posto a garanzia nel terzo trimestre 2024 si attesta intorno ai 168.000 euro, con una superficie commerciale media che rimane stabile a circa 110 mq.
Se vuoi aggiornamenti su Casa inserisci la tua email nel box qui sotto: