Fisco Casa Per sostituire il box doccia c’è un bonus per risparmiare?

Per sostituire il box doccia c’è un bonus per risparmiare?

30 Aprile 2025 16:00

La sostituzione del box doccia rappresenta un argomento di interesse per chi desidera effettuare lavori di ristrutturazione in casa, ma la sua detraibilità fiscale non è sempre garantita. Per accedere al bonus ristrutturazioni, è fondamentale comprendere le normative fiscali e le condizioni tecniche che regolano tali interventi.

La sostituzione del box doccia rientra nel bonus ristrutturazioni?

La normativa è chiara: sostituire il box doccia come intervento isolato rientra nella categoria della manutenzione ordinaria. Questo tipo di intervento, secondo l’articolo 16-bis del TUIR, non consente di usufruire di agevolazioni fiscali per le singole unità abitative. Tuttavia, vi sono situazioni in cui anche un intervento apparentemente semplice come questo può essere incluso nelle spese detraibili.

Quando la sostituzione del box doccia si inserisce in un progetto più ampio di manutenzione straordinaria, ad esempio il rifacimento completo del bagno con modifiche agli impianti o alla disposizione dei sanitari, diventa possibile beneficiare delle detrazioni. In tali casi, il costo del box doccia viene “assorbito” nel complesso dei lavori straordinari, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare 3/E/2016.

Regole del bonus ristrutturazioni

Un altro elemento cruciale per accedere alle agevolazioni è il rispetto delle procedure burocratiche e amministrative. Per esempio, è necessario effettuare i pagamenti tramite bonifico parlante, che deve riportare il riferimento normativo, il codice fiscale del beneficiario e i dati dell’impresa esecutrice. Inoltre, occorre conservare con cura tutta la documentazione, comprese fatture, ricevute dei bonifici, eventuali permessi edilizi e, nel caso di interventi condominiali, la documentazione relativa alle parti comuni.

La Legge di Bilancio 2025 ha confermato aliquote differenziate per le detrazioni: il 50% per l’abitazione principale e il 36% per le altre unità immobiliari, con un tetto massimo di 96.000 euro detraibili. Le spese devono essere ripartite in dieci rate annuali di pari importo, una modalità che consente di diluire nel tempo il beneficio fiscale.