Il 7 maggio niente Big Mac: sciopero nazionale di McDonald’s in Italia
/https://www.finanza.com/app/uploads/2025/05/7-maggio-niente-big-mac-sciopero-nazionale-mcdonalds-italia.jpg)
Trentacinquemila lavoratori, settecentoquaranta ristoranti e otto ore di protesta: questi sono i numeri del primo grande sciopero McDonald’s nazionale, previsto per oggi, 7 maggio 2025. Una mobilitazione che si terrà in concomitanza con la convention annuale dei licenziatari McDonald’s al Palacongressi di Rimini. Promossa dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, la protesta mira a portare l’attenzione su un tema centrale: l’assenza di un contratto integrativo aziendale, nonostante quanto previsto dal recente rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale della Ristorazione.
Secondo i rappresentanti sindacali, l’azione è una risposta alla mancata apertura della multinazionale americana verso un dialogo costruttivo. “È una battaglia che richiederà tempo” ha affermato Sonia Paoloni della Filcams Cgil, sottolineando come in Danimarca siano stati necessari due anni di mobilitazioni per ottenere risultati analoghi. Nonostante il settore della ristorazione sia in crescita, le condizioni lavorative offerte da McDonald’s restano un nodo critico per i dipendenti.
Un segnale forte il giorno dopo lo sciopero delle ferrovie italiane.
Sciopero McDonald’s: i numeri
I lavoratori coinvolti nello sciopero McDonald’s sono circa 4.000 dipendenti diretti e 31.000 impiegati nei punti vendita in franchising. La loro richiesta principale è la stipula di un contratto che possa garantire migliori condizioni economiche e normative. Altre catene del settore hanno già adottato contratti di secondo livello, offrendo ai loro dipendenti vantaggi che includono premi di produzione, bonus e benefit come buoni pasto. McDonald’s, invece, sembra restare indietro rispetto ai competitor.
Ma cosa chiedono concretamente i lavoratori McDonald’s? Oltre agli aspetti economici, i sindacati spingono per una maggiore flessibilità degli orari, turnazioni più favorevoli e misure che favoriscano la conciliazione tra vita privata e professionale. Tra le proposte figurano l’assistenza sanitaria integrativa e programmi di formazione per i dipendenti. Questi interventi, sottolineano i rappresentanti sindacali, non solo migliorerebbero la qualità della vita dei lavoratori, ma aumenterebbero anche la loro produttività.
Il cuore della mobilitazione sarà il presidio pomeridiano davanti al Palacongressi di Rimini, dove si terrà un flash mob per attirare l’attenzione sul tema. L’obiettivo è chiaro: lanciare un segnale forte non solo alla multinazionale, ma all’intero settore della ristorazione commerciale italiana. La protesta vuole essere un punto di partenza per una riflessione più ampia sulle condizioni lavorative in un settore che, pur essendo in crescita, spesso si basa su dinamiche contrattuali poco vantaggiose per i dipendenti.
Nonostante le difficoltà, i sindacati McDonald’s restano ottimisti. “Ogni passo avanti, anche il più piccolo, è un segnale positivo,” ha concluso Paoloni. La mobilitazione del 7 maggio rappresenta quindi un momento cruciale per il futuro dei lavoratori della catena, che sperano di ottenere finalmente il riconoscimento delle loro istanze. Una battaglia che, come sottolineano i sindacati, non riguarda solo McDonald’s, ma tutti coloro che operano nel settore della ristorazione commerciale.