Tasse in busta paga: come funzionano e come risparmiare
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In Italia, il sistema delle tasse in busta paga rappresenta un elemento centrale nel panorama fiscale e previdenziale. Ogni mese, i lavoratori dipendenti vedono una parte consistente del proprio stipendio lordo trasformarsi in trattenute, che includono imposte e contributi.
Questo meccanismo, gestito dal datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta, è essenziale per il finanziamento del welfare nazionale.
Come funzionano le tasse in busta paga
La recente riforma fiscale ha introdotto significative novità, tra cui un sistema IRPEF semplificato, che riduce le aliquote da quattro a tre. Ora, i redditi fino a 28.000 euro annui sono tassati al 23%, quelli compresi tra 28.000 e 50.000 euro al 35%, mentre per i redditi superiori a 50.000 euro l’aliquota sale al 43%. Tuttavia, a queste imposte si aggiungono le addizionali regionali e comunali, che variano in base alla residenza del contribuente, aumentando ulteriormente il peso fiscale complessivo.
Un altro aspetto cruciale è il peso dei contributi previdenziali, che rappresentano una quota significativa delle trattenute. Questi contributi, destinati al finanziamento delle pensioni future, sono calcolati applicando un’aliquota sull’imponibile lordo, suddivisa tra lavoratore e datore di lavoro. Per i dipendenti, l’aliquota varia generalmente tra il 5,84% e il 9,49%, a seconda della categoria professionale di appartenenza. Questo sistema, pur garantendo una copertura previdenziale, riduce sensibilmente il reddito netto disponibile.
Come risparmiare sulle tasse (e aumentare lo stipendio)
Per mitigare l’impatto fiscale, il sistema tributario italiano offre diverse detrazioni fiscali sull’IRPEF. Queste agevolazioni sono strutturate in modo progressivo, favorendo i redditi più bassi. Ad esempio, per i redditi fino a 15.000 euro è prevista una detrazione massima di 1.955 euro. Tra 15.000 e 28.000 euro, l’importo è calcolato secondo una formula specifica, mentre per i redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro la detrazione decresce progressivamente. Tuttavia, oltre la soglia critica dei 50.000 euro, tutte le agevolazioni vengono azzerate. Inoltre, per i redditi tra 25.000 e 35.000 euro, è previsto un bonus aggiuntivo di 65 euro, un piccolo sollievo in un contesto fiscale già gravoso.
Le detrazioni non sono riservate esclusivamente ai lavoratori dipendenti tradizionali. Possono accedervi anche categorie specifiche come i soci di cooperative, i titolari di borse di studio, i sacerdoti e altre figure professionali. Tuttavia, per usufruire di queste agevolazioni, è fondamentale compilare correttamente la dichiarazione dei redditi, utilizzando il Modello 730 o Redditi PF. Spesso, per evitare errori, è consigliabile affidarsi a professionisti del settore o a intermediari abilitati.