Contributi volontari Inps: come colmare le lacune previdenziali
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L’attuale scenario previdenziale italiano si caratterizza per un aumento dell’età pensionabile e una crescente incertezza lavorativa. Questo spinge molti lavoratori a considerare strategie integrative per garantire una vecchiaia più serena. Una delle soluzioni più interessanti è rappresentata dai contributi volontari, un’opportunità offerta dall’Inps per migliorare la propria posizione pensionistica. Questa modalità consente di incrementare l’importo della futura pensione o di raggiungere i requisiti minimi necessari per accedervi.
I contributi volontari si rivolgono principalmente a chi ha interrotto l’attività lavorativa, a chi è iscritto a sistemi previdenziali esteri o a chi percepisce assegni di invalidità. Attraverso questa misura è possibile coprire periodi scoperti, come quelli legati a congedi parentali, astensioni per maternità o assenze per malattia dei figli, fino a un massimo di tre anni.
Chi può accedere ai contributi volontari
L’Inps prevede che l’autorizzazione ai versamenti volontari possa essere concessa a diverse categorie di lavoratori. Per i lavoratori dipendenti, inclusi quelli domestici, è necessario soddisfare almeno uno dei seguenti requisiti:
- 5 anni di contribuzione in qualsiasi periodo della vita lavorativa;
- 3 anni di contributi versati nei 5 anni precedenti la richiesta;
- per operai agricoli: 279 contributi giornalieri per gli uomini, 186 per donne e giovani sotto i 21 anni;
- 65 contributi settimanali per lavoratori stagionali o part-time;
- 1 anno di contributi nei 5 anni precedenti per integrare periodi scoperti.
Anche i lavoratori autonomi possono beneficiare di questa opportunità, purché rispettino specifiche condizioni. Tra queste, figurano:
- 5 anni di contribuzione in qualsiasi periodo;
- 3 anni di contributi nei 5 anni precedenti per artigiani e commercianti;
- 156 settimane contributive nei 5 anni precedenti per coltivatori diretti, mezzadri e coloni;
- 1 anno di contributi nel quinquennio precedente per gli iscritti alla Gestione Separata.
Modalità e scadenze di versamento
Il primo passo per accedere ai contributi volontari consiste nella verifica della propria posizione contributiva, effettuabile tramite i servizi online dell’Inps o presso gli uffici territoriali. Identificate le eventuali lacune, i versamenti possono essere effettuati attraverso il sistema PagoPa o con carta di credito, debito o bonifico online.
Le scadenze per i versamenti seguono un calendario trimestrale:
- Gennaio-marzo: pagamento entro il 30 giugno;
- Aprile-giugno: pagamento entro il 30 settembre;
- Luglio-settembre: pagamento entro il 31 dicembre;
- Ottobre-dicembre: pagamento entro il 31 marzo dell’anno successivo.
È fondamentale rispettare queste scadenze per garantire la validità dei contributi ai fini pensionistici.
Vantaggi fiscali e previdenziali
Oltre a migliorare la propria posizione previdenziale, i contributi volontari offrono anche vantaggi fiscali significativi. Gli importi versati sono infatti deducibili dal reddito dichiarato, consentendo un risparmio fiscale tangibile. L’importo da versare viene calcolato sulla base della retribuzione dell’anno precedente alla domanda, nel rispetto dei minimi di legge. Inoltre, questi contributi hanno la stessa validità di quelli obbligatori nel calcolo della pensione, garantendo un investimento solido per il futuro.