Finanza Personale Il debito pubblico italiano continua a crescere: quali soluzioni?

Il debito pubblico italiano continua a crescere: quali soluzioni?

24 Aprile 2025 11:16

Il debito pubblico italiano ha raggiunto un nuovo massimo storico, superando la soglia simbolica dei 3.000 miliardi di euro a febbraio 2025. Con un incremento di 42,6 miliardi rispetto al mese precedente, il totale si attesta ora a 3.024,3 miliardi di euro. Questo valore, oltre a rappresentare un record, potrebbe stabilizzarsi su livelli così elevati, dato che il governo ha fissato il deficit fiscale per il 2025 al 3,3% del PIL, pari a circa 75 miliardi di euro.

Una delle principali cause di questa crescita è stata l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro, che sono salite di ben 26,2 miliardi, raggiungendo i 76,1 miliardi di euro. Questa strategia è stata adottata come misura precauzionale per rafforzare la posizione finanziaria nazionale. Altri contributi al rialzo includono il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche, che ha aggiunto 15,7 miliardi, e fattori tecnici minori per 0,7 miliardi.

Nonostante questi numeri allarmanti, i mercati internazionali continuano a dimostrare fiducia nell’Italia. Gli investitori stranieri hanno acquistato titoli di Stato italiani per 10,7 miliardi di euro solo a gennaio, portando il totale delle loro detenzioni a quasi 937 miliardi. Su base annuale, l’incremento delle detenzioni estere rispecchia quasi esattamente l’aumento complessivo del debito, pari a 126 miliardi di euro. Questo trend evidenzia come l’interesse internazionale per i titoli italiani rimanga forte, malgrado il contesto economico sfidante.

Il ruolo delle famiglie sul debito pubblico italiano

Anche le famiglie italiane stanno giocando un ruolo cruciale nel sostenere il debito pubblico italiano. A gennaio, i risparmiatori italiani hanno acquistato nuovi titoli per un valore di 4,15 miliardi di euro, con un incremento annuale di 45 miliardi.

Il recente successo del collocamento del Btp Valore Più, che ha raccolto ordini per quasi 15 miliardi di euro, è una chiara dimostrazione del sostegno interno. Questo comportamento evidenzia una fiducia domestica che si traduce in un maggiore coinvolgimento diretto nella gestione del debito.

Dal punto di vista economico, l’impatto del debito pubblico è significativo. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, ogni cittadino italiano porta sulle spalle un debito di oltre 51.000 euro, cifra che sale a circa 114.000 euro per famiglia. Questa situazione limita fortemente le risorse disponibili per affrontare emergenze o finanziare nuovi progetti strategici. È evidente che il debito pubblico rappresenta un vincolo pesante, influenzando non solo le politiche economiche ma anche la capacità di risposta del Paese a eventuali crisi future.

In questo contesto, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha espresso una posizione ferma contro la revisione del piano di risanamento dei conti pubblici per finanziare il riarmo. L’Italia ha infatti scelto di non aderire alla clausola nazionale del progetto ReArm, che avrebbe consentito di escludere le spese per la difesa dai vincoli del Patto di stabilità.

Guardando al futuro, il quadro generale suggerisce che la gestione del debito pubblico rimarrà una sfida centrale per l’Italia. Tuttavia, il sostegno degli investitori stranieri e delle famiglie italiane rappresenta un punto di forza su cui costruire. Resta da vedere se queste dinamiche positive saranno sufficienti a bilanciare l’enorme peso del debito e a garantire una crescita economica sostenibile.