E’ stangata Covid: prezzi su non solo per gli alimentari, ecco la top ten dei rincari
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Innanzitutto, gli alimentari. Secondo l’elaborazione dell’Unione Nazionale dei Consumatori, la frutta registra rincari stratosferici, sia mensili che annuali. In un solo mese i prezzi delle pesce salgono del 40,8%, quelli di altra frutta con nocciolo come albicocche e ciliegie del 28,3%. Rispetto allo scorso anno i frutti a bacca come fragole e frutti di bosco aumentano del 17,1%, pere del 16,1%, arance del 15,5%. Ma non solo. Un record dei rialzi annui spetta anche ai prodotti sostituti di quelli freschi, ricercati per la loro caratteristica di conservarsi più a lungo: salumi in confezione, +6,7%, in sesta posizione della classifica generale della top 10 dei rincari, e in prima per gli alimentari (non considerando frutta e verdura), pesce surgelato e pane confezionato, entrambi in nona posizione con +4,5%, al secondo posto dei beni alimentari.
Aver svolto l’attività da casa ha comportato poi una vera e propria stangata. A maggio i prezzi dei telefoni fissi, che evidentemente non potevano bastare essendo tutta la famiglia chiusa in casa, si sono impennati su base tendenziale dell’8,6% (+7,8% in un solo mese), collocandosi al secondo posto della top ten degli aumenti annui e al quinto di quella mensile. Computer portatile, palmari e tablet sono al quarto posto con +6,9% (+2,7% da aprile). Altri articoli di cancelleria come evidenziatori, penne, cartucce a getto d’inchiostro e toner sono in settima posizione con +5,6% (+3,3% su mese), mentre Altri apparecchi per la ricezione, registrazione e riproduzione di suoni e immagini, come le cuffie con microfono, indispensabili per webinar e webmeeting, all’ottavo posto con +5,2%.
Si segnalano, infine, gli aumenti annui delle Tariffe amministrative (certificati anagrafici, carta d’identità, passaporto), +9,4%, Altri piccoli apparecchi elettrici per la casa (ad es. centrifughe), +7,5% e spese bancarie, +4,5%. Chiudono la top ten, con +4,2%, i Detergenti e prodotti per la pulizia della casa, al terzo posto rispetto ai beni consumeristici.
In arrivo la stangata vacanza
Ma non è finita qui. A causa del Covid trascorrere una giornata al mare risulterà quest’anno più costoso rispetto al 2019. Tra parcheggio, lettini, ombrelloni, consumazioni e altri servizi si arriva facilmente a spendere il 30% in più rispetto allo scorso anno. Lo afferma il Codacons, che segnala rincari dei listini a macchia di leopardo in tutta Italia, come effetto delle misure sul distanziamento e dei maggiori costi per i gestori dei lidi. Oggi affittare un ombrellone e due lettini durante il weekend, in uno stabilimento di medio livello, costa mediamente tra i 25 e i 30 euro al giorno, importo che sale a 100 euro nelle strutture di più elevato livello. Per l’abbonamento mensile si spendono in media tra i 500 e i 600 euro, mentre per quello stagionale il prezzo oscilla tra i 1.500 e i 2.000 euro, a seconda delle zone d’Italia. Listini che in molti stabilimenti, da Nord a Sud, risultano in crescita rispetto al 2019, con rincari che partono dal +10% e arrivano a raggiungere il +30%.