Amazon Prime, sale abbonamento annuo in Usa. Di nuovo tradita la famosa frase di Jeff Bezos
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Per la prima volta dal 2014, Amazon aumenterà il costo dell’abbonamento annuale ad Amazon Prime per gli utenti americani. L’annuncio è arrivato in concomitanza con la comunicazione del bilancio, che ha messo in evidenza utili raddoppiati a $1,6 miliardi e che ha portato il titolo a segnare nuovi valori record. Ottima notizia per il fondatore Jeff Bezos che ha guadagnato in un solo giorno $12 miliardi: 12 miliardi che hanno fatto salire il patrimonio dell’uomo più ricco del mondo alla cifra monstre di $134 miliardi.
Ma andiamo per ordine.
A partire dal prossimo 11 maggio, i clienti americani di Amazon dovranno pagare 20 dollari in più per il loro abbonamento ad Amazon Prime: il costo annuale passerà da $99 a $119 a causa, stando a quanto ha spiegato lo stesso colosso online, dei costi più alti che la società sta sostenendo.
Il gigante che ha rivoluzionato il settore retail a livello mondiale, e che recentemente è entrato anche nel mirino di Donald Trump, ha ricordato ai propri utenti che l’incremento dell’abbonamento è il primo dal marzo del 2014.
Tra i rialzi recenti di Amazon, quello che ha interessato gli abbonati in Italia: a partire dal 4 aprile, i nuovi clienti hanno visto aumentare il costo annuo a 36 euro l’anno, rispetto ai precedenti 19,99 euro. Introdotta anche l’opzione di rinnovo mensile, a 4,99 euro al mese.
Tornando all’America, dal prossimo 11 maggio chiunque vorrà abbonarsi al servizio Prime dovrà versare dunque 20 dollari in più. Chi è già cliente di Amazon Prime, beneficerà di una sorta di periodo di grazia, visto che l’incremento a $119 l’anno scatterà il prossimo 16 giugno.
Sebbene l’aumento sia di fatto il primo dell’abbonamento annuale in Usa dal 2014 a oggi, c’è da dire che la mossa arriva a distanza di pochi mesi da quando Amazon ha alzato il costo dell’abbonamento mensile del 18%, da $10,99 a $12,99 al mese.
Così ha commentato la decisione il direttore finanziario Brian Olsavsky:
“Il valore di Prime per i clienti non è stato mai così grande. E anche il costo è alto, come abbiamo messo in evidenza, soprattutto a causa delle opzioni di consegna e per i benefit digitali. Dunque, a partire dal prossimo 11 maggio, aumenteremo il prezzo del nostro piano annuale, in Usa, da $99 a $119, per i nuovi iscritti. Il nuovo prezzo si applicherà a chi rinnoverà (l’abbonamento, dunque ai vecchi iscritti), a partire dal prossimo 16 giugno. Prime assicura una combinazione unica di vantaggi, e noi continuiamo a investire affinché questo programma abbia ancora più valore per i nostri clienti. Teniamo a ricordare che non abbiamo aumentato il prezzo annuale in Usa dal nostro incremento, avvenuto nel marzo del 2014″.
E tuttavia il sito Cnbc mette in evidenza la palese contraddizione con la famosa frase che il ceo e fondatore Jeff Bezos proferì nel corso di una earnings call nel lontano 2001, quando disse:
“Ci sono due tipi di retailer: quelli che lavorano per farvi pagare di più, e quelli che lavorano per cercare di capire come farvi pagare di meno. E noi apparteniamo alla seconda categoria”.
Non proprio, o non più, visti i recenti aumenti degli abbonamenti:
RISULTATI DI BILANCIO DI AMAZON NEL PRIMO TRIMESTRE
Nei primi tre mesi del 2018, gli utili netti di Amazon sono saliti a $1,6 miliardi, o $3,27 per azione, contro i $724 milioni, o $1,48 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente.
In crescita anche il fatturato, balzato del 43% su base annua, a $51 miliardi dai $35,7 miliardi del primo trimestre del 2017.
I risultati hanno stracciato le stime. In base a quanto riportato da FactSet, in media gli analisti avevano previsto un utile per azione di $1,24, su vendite per $49,9 miliardi.
Titolo in rally di oltre +7% nelle contrattazioni afterhours, dopo aver chiuso la sessione in rialzo del 4%, a $1.517,96.