World Economic Forum, La minaccia informatica entra nella classifica dei risk manager
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Gli indicatori economici principali indicano che il mondo sta tornando in pista dopo la crisi globale scoppiata esattamente dieci anni fa, ma rimangono preoccupazioni di fondo. Quali? Secondo i Risk Manager, armi di distruzione di massa, eventi atmosferici estremi, disastri naturali, fallimento delle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici e crisi idriche sono i fattori che potrebbero generare i maggior danni nei prossimi dieci anni.
E’ quanto emerge dal “Global Risks Report 2018” realizzato dal World Economic Forum (in collaborazione con Marsh&McLennan Companies e Zurich Insurance Group), edizione dalla quale spariscono dai primi posti della classifica i rischi legati alle disuguaglianze sociali, mentre entrano i cyber risk. Le minacce informatiche, sia nella loro prevalenza che nel loro potenziale disruptive, superano infatti i timori relativi agli attacchi terroristici. Quanto alla disoccupazione giovanile, il fattore di rischio permane in aree come l’’Italia, la Grecia e la Spagna.
E’ quanto emerge dal “Global Risks Report 2018” realizzato dal World Economic Forum (in collaborazione con Marsh&McLennan Companies e Zurich Insurance Group), edizione dalla quale spariscono dai primi posti della classifica i rischi legati alle disuguaglianze sociali, mentre entrano i cyber risk. Le minacce informatiche, sia nella loro prevalenza che nel loro potenziale disruptive, superano infatti i timori relativi agli attacchi terroristici. Quanto alla disoccupazione giovanile, il fattore di rischio permane in aree come l’’Italia, la Grecia e la Spagna.
Le sfide
Quanto alle sfide che ci porta il nuovo anno, l’Executive Opinion Survey – che ha coinvolto nel 2017 oltre 12.400 executive in 136 Paesi – indica la limitata potenza di fuoco delle policy in caso di nuova crisi, le interruzioni causate dall’intensificazione dei modelli di automazione e digitalizzazione e un accumulo di pressioni protezionistiche in un contesto di crescente politica nazionalista.
“Nella maggior parte delle aree del mondo i dirigenti hanno evidenziato come siano ancora gli eventi atmosferici estremi e le armi di distruzione di massa i rischi maggiori, con una crescita dei rischi legati ai cyber-attacchi e al rischio di frodi online, al terzo e quarto posto nella classifica in cui fino a dodici mesi prima non comparivano nemmeno”, spiega Alessandro De Felice, presidente di Anra, l’associazione che dal 1972 raggruppa i risk manager e i responsabili delle assicurazioni aziendali. “E’ importante però sottolineare che i trend differiscono notevolmente tra le varie aree del mondo, in particolare nel Nord America e nell’Unione Europea, dove la crisi ha colpito in modo più severo”.
“Nella maggior parte delle aree del mondo i dirigenti hanno evidenziato come siano ancora gli eventi atmosferici estremi e le armi di distruzione di massa i rischi maggiori, con una crescita dei rischi legati ai cyber-attacchi e al rischio di frodi online, al terzo e quarto posto nella classifica in cui fino a dodici mesi prima non comparivano nemmeno”, spiega Alessandro De Felice, presidente di Anra, l’associazione che dal 1972 raggruppa i risk manager e i responsabili delle assicurazioni aziendali. “E’ importante però sottolineare che i trend differiscono notevolmente tra le varie aree del mondo, in particolare nel Nord America e nell’Unione Europea, dove la crisi ha colpito in modo più severo”.
Il fattore Europa
Come spiega De Felice, nonostante i rapidi miglioramenti registrati in Europa dal 2013, la regione rimane particolarmente esposta ai problemi della disoccupazione giovanile: in media, i giovani in Europa hanno maggiori probabilità di essere disoccupati rispetto alle loro controparti o in Nord America o nei Paesi Emergenti e questo fattore, in particolare in Grecia, Spagna e Italia, ha portato alla crescita di rischi di tipo socio-economico, che non sono rappresentati dalla media globale.