Agenzia delle Entrate: con l’evasometro controlli ancora più feroci
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La lotta all’evasione fiscale entra in una nuova era grazie all’introduzione dell’evasometro, un sistema tecnologicamente avanzato che promette di rivoluzionare i controlli fiscali. Con il Decreto Legislativo 108/2024, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di archiviare il vecchio redditometro, che spesso generava accertamenti ingiustificati basati su indici generici di capacità contributiva, come spese per immobili o beni di lusso. Ora, il focus è tutto sulla precisione e sull’efficienza.
L’evasometro rappresenta un approccio più sofisticato, attivandosi solo in presenza di anomalie significative. I controlli fiscali scatteranno esclusivamente quando si verificano due condizioni: uno scostamento del 20% tra il reddito dichiarato e quello ricostruito, e una differenza superiore a 70.000 euro, pari a dieci volte l’assegno sociale annuo. Questi parametri mirano a ridurre al minimo gli errori e a concentrare le risorse su situazioni di potenziale evasione rilevante.
L’evasometro userà l’intelligenza artificiale
Il cuore del nuovo sistema dell’evasometro è l’uso di intelligenza artificiale e l’analisi incrociata di dati provenienti da fonti multiple, come il Common Reporting Standard, le segnalazioni degli intermediari finanziari e l’anagrafe dei rapporti bancari. Ogni contribuente riceve un punteggio di rischio, che determina la priorità nei controlli. Dal 2025, l’implementazione della piattaforma Silver Notice consentirà all’amministrazione fiscale di accedere alle informazioni patrimoniali di oltre 50 Paesi, rendendo più complesso occultare capitali all’estero.
Tra le categorie più monitorate ci sono i debitori con importi superiori a 50.000 euro, specialmente coloro che potrebbero sfruttare misure come la rottamazione per evitare il pagamento delle imposte. Le liste selettive, basate sui punteggi di rischio, aiuteranno a identificare i contribuenti con risorse finanziarie significative non dichiarate.
Nonostante il rigore del nuovo sistema, i diritti dei contribuenti restano tutelati. È possibile dimostrare che eventuali discrepanze sono giustificate da redditi esenti, con ritenuta alla fonte o da risorse provenienti da periodi d’imposta differenti. Questo garantisce un equilibrio tra efficienza nei controlli e rispetto dei diritti dei cittadini.
L’adozione dell’evasometro segna un passo avanti verso un sistema di controlli fiscali più moderno e preciso. Grazie all’integrazione di tecnologie avanzate e alla cooperazione internazionale, l’Agenzia delle Entrate punta a contrastare efficacemente l’evasione fiscale, senza penalizzare i contribuenti onesti. Questo approccio rappresenta una svolta significativa nella gestione fiscale del Paese, ponendo le basi per una maggiore equità e trasparenza.