Fisco Nuovo condono delle cartelle esattoriali allo studio: per quali debiti?

Nuovo condono delle cartelle esattoriali allo studio: per quali debiti?

24 Aprile 2025 15:29

Un’ondata di cambiamenti potrebbe presto investire il sistema fiscale italiano, con una proposta di condono tombale per le cartelle esattoriali antecedenti al 2015. Questa iniziativa mira a risolvere un problema che grava da anni sull’Agenzia delle Entrate, sovraccaricata da oltre 500 miliardi di euro in debiti inesigibili. Montagne di pratiche accumulate negli uffici che, realisticamente, non porteranno mai a una riscossione effettiva.

La proposta, già depositata in Senato, intende offrire una soluzione pragmatica, liberando risorse amministrative e riducendo costi inutili. Tuttavia, il cammino per l’approvazione è ancora lungo: il testo dovrà passare al vaglio del Consiglio dei Ministri e ottenere il consenso del Parlamento.

Quali debiti vengono cancellati e per chi

Chi potrebbe beneficiare del condono? Non tutti i contribuenti saranno inclusi in questa misura. Il provvedimento si concentrerebbe su situazioni considerate senza speranza di recupero: nullatenenti, imprese fallite o cessate, e persone decedute senza eredi. In queste circostanze, lo Stato spende di più per tentare di riscuotere che per quanto potrebbe realmente incassare. Al contrario, i contribuenti con beni intestati, conti correnti attivi, stipendi o pensioni non saranno inclusi, evitando così di premiare chi potrebbe pagare ma sceglie di non farlo.

È fondamentale distinguere il condono tombale dalle varie rottamazioni fiscali degli anni passati, come la recente rottamazione quater. Mentre queste ultime prevedono comunque un pagamento ridotto (escludendo sanzioni e interessi), il condono tombale implica la cancellazione totale del debito senza alcun versamento.

Le rottamazioni hanno avuto risultati contrastanti: se da un lato hanno permesso a molti di regolarizzare la propria posizione, dall’altro hanno alimentato l’idea che convenga attendere nuove sanatorie più vantaggiose, creando un circolo vizioso.

Una scelta pragmatica ma controversa

Le radici del problema risalgono all’epoca di Equitalia, quando il sistema di riscossione si dimostrava già inefficace e costoso, soprattutto per crediti di modesta entità o molto datati. L’annullamento delle cartelle rappresenterebbe una soluzione pragmatica per snellire la macchina amministrativa e concentrarsi su crediti più facilmente recuperabili. Tuttavia, la misura solleva interrogativi sull’equità fiscale e sul rischio di incentivare comportamenti opportunistici in futuro.

Con il Parlamento ancora lontano da una decisione definitiva, molti contribuenti sperano in una nuova opportunità di regolarizzazione. Qualunque sia la soluzione finale, sarà cruciale bilanciare efficienza amministrativa e giustizia fiscale, garantendo che il sistema non penalizzi i contribuenti onesti a favore di chi evade.