Rinnovo CCNL Sanità: stipendi e trattative in stallo
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Le trattative per il rinnovo del CCNL Sanità sono attualmente in una fase di stallo, mettendo a rischio gli aumenti stipendiali previsti per circa 581mila lavoratori del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Le negoziazioni tra ARAN e le rappresentanze sindacali non hanno ancora portato a un accordo, generando preoccupazioni crescenti tra i professionisti del settore sanitario.
Il contratto 2022-2024, al centro delle discussioni, prevede incrementi medi di 172,37 euro al mese per tredici mensilità, con un aumento percentuale del 6,8%. Tuttavia, divergenze significative tra le principali sigle sindacali, tra cui Fp Cgil, Uil Fpl e Nursing Up, stanno ostacolando la finalizzazione dell’intesa. L’offerta economica avanzata dall’ARAN include risorse complessive per 1,784 miliardi di euro, con fondi specifici destinati a migliorare condizioni e indennità: 175 milioni di euro per il pronto soccorso, 35 milioni per la specificità infermieristica e 15 milioni per la tutela del malato.
Stipendi sanità, le ultime novità
La mancata conclusione delle trattative sindacali potrebbe non solo ritardare i benefici economici immediati per infermieri, OSS e tecnici sanitari, ma anche compromettere l’avvio del successivo rinnovo contrattuale 2025-2027. Quest’ultimo, già pianificato, prevede un ulteriore aumento del 6,93%, pari a circa 184 euro mensili, e risorse stanziate per 1,904 miliardi di euro.
Il tema assume un’urgenza particolare poiché una firma entro maggio consentirebbe l’entrata in vigore del nuovo contratto a partire da ottobre, garantendo così tempestivamente i miglioramenti economici attesi dai lavoratori del SSN. L’orario di lavoro, attualmente fissato a 36 ore settimanali, rappresenta un ulteriore punto di discussione nel contesto più ampio della contrattazione collettiva.
La prossima data cruciale per le negoziazioni è fissata al 22 maggio, un appuntamento che potrebbe segnare una svolta significativa. La speranza è che questa occasione consenta di superare le divisioni e di trovare un compromesso che soddisfi tutte le parti coinvolte, restituendo ai lavoratori del settore sanitario la giusta valorizzazione economica e professionale.