Lavoro Quanto percepiscono i cardinali oggi? Gli effetti dei tagli del Papa

Quanto percepiscono i cardinali oggi? Gli effetti dei tagli del Papa

1 Maggio 2025 16:30

Con la recente scomparsa di Papa Francesco, emergono dettagli significativi sulla sua gestione economica del Vaticano, che ha lasciato un segno indelebile. Durante il suo pontificato, il Pontefice ha intrapreso una politica di sobrietà senza precedenti, che ha interessato tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica. Tra le riforme più incisive, si annovera la riduzione degli stipendi dei cardinali nella Chiesa, una misura volta a riflettere i valori di semplicità e trasparenza promossi dal Papa.

Nel 2021, nel pieno della pandemia, Francesco ha firmato un decreto che ha ridotto del 10% le retribuzioni della Curia, portando lo stipendio medio dei cardinali a circa 5.000 euro mensili. Questo taglio non solo ha rappresentato un cambiamento rispetto alle gestioni precedenti, ma ha anche lanciato un messaggio chiaro di rinnovamento.

Tuttavia, la scelta più emblematica è stata quella personale del Papa stesso: fin dal suo insediamento nel 2013, Francesco ha rinunciato al proprio stipendio mensile, tradizionalmente fissato intorno ai 2.500 euro. Inoltre, ha scelto di risiedere nella modesta Domus Sanctae Marthae, abbandonando i lussuosi appartamenti papali.

Stipendi di cardinali: si continuerà in questa direzione?

La visione del Papa non si è limitata alla riduzione delle spese personali e agli stipendi dei cardinali, ma si è concretizzata anche in gesti di grande generosità. Un esempio emblematico è la donazione di 200.000 euro ai detenuti del carcere romano di Regina Coeli, un gesto che ha incarnato il suo desiderio di utilizzare le risorse per aiutare i più bisognosi. Questa iniziativa, finanziata direttamente dal conto personale del Pontefice, è un chiaro esempio della sua dedizione ai principi evangelici.

Il sistema retributivo della Chiesa cattolica, d’altra parte, presenta notevoli differenze in base ai ruoli. I vescovi italiani percepiscono uno stipendio medio di circa 3.000 euro mensili, mentre i sacerdoti ricevono circa 1.200 euro. Situazione diversa per frati e suore, che non hanno uno stipendio fisso e sono mantenuti dai rispettivi ordini religiosi, salvo che ricoprano incarichi amministrativi specifici.

Le riforme economiche introdotte da Francesco miravano a ridurre l’opulenza e a promuovere una gestione più trasparente delle risorse ecclesiastiche. La sua politica ha cercato di allineare la Chiesa alle sfide del mondo contemporaneo, ponendo un’enfasi particolare sull’attenzione verso gli ultimi. La scelta di rinunciare a uno stipendio e di ridurre le retribuzioni non è stata solo simbolica, ma ha rappresentato un passo concreto verso una Chiesa più sobria e vicina ai bisogni della comunità.

Questi interventi non sono stati privi di critiche, ma hanno dimostrato la determinazione di Francesco nel ridefinire le priorità della Chiesa. La sua gestione ha posto le basi per un’istituzione che, pur rimanendo fedele ai suoi principi, cerca di adattarsi a un contesto in continuo cambiamento. La figura di Francesco resterà un punto di riferimento per il suo impegno nel promuovere una Chiesa meno incentrata sul potere materiale e più dedita alla missione spirituale.