APE sociale 2025: cosa cambia in caso di revisione dell’invalidità
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La proroga 2025 dell’APE sociale rappresenta un’opportunità significativa per molte categorie di lavoratori che si trovano in difficoltà economiche o fisiche. Questa misura di sostegno, prorogata fino al 31 dicembre 2025, continua a garantire un’ancora di salvezza per chi non ha ancora maturato i requisiti per la pensione ordinaria. Tuttavia, ci sono aspetti critici da considerare, in particolare per coloro che accedono al beneficio attraverso l’invalidità civile.
Uno dei punti chiave della normativa è il requisito di una percentuale di invalidità civile pari o superiore al 74%. È importante sottolineare che una revisione di tale percentuale, che la porti al di sotto di questa soglia, può comportare la decadenza del diritto all’APE sociale, anche se gli altri criteri risultano soddisfatti. Questo elemento evidenzia la necessità di monitorare attentamente il proprio status di invalidità e di mantenere un dialogo costante con l’INPS per evitare sorprese spiacevoli.
Chi può accedere e come funziona l’APE sociale
I requisiti per accedere all’APE sociale restano invariati anche con la proroga. I beneficiari devono aver compiuto 63 anni e 5 mesi, oltre a soddisfare specifici requisiti contributivi.
Per i disoccupati involontari, caregiver e invalidi civili, è necessario aver maturato almeno 30 anni di contributi, mentre per chi ha svolto mansioni gravose il requisito sale a 36 anni. Inoltre, la misura si estende anche agli ex lavoratori a termine, purché possano dimostrare almeno 18 mesi di attività lavorativa negli ultimi tre anni e abbiano esaurito l’indennità di disoccupazione.
L’importo dell’APE sociale viene calcolato sulla base della pensione maturata al momento della richiesta, con un limite massimo di 1.500 euro lordi mensili. Questo beneficio, tuttavia, non è reversibile né trasmissibile agli eredi.
Per chi svolge attività di lavoro autonomo occasionale, è possibile cumulare i redditi, ma entro un limite di 5.000 euro lordi annui. Questa limitazione è fondamentale per evitare di compromettere il diritto al beneficio.
Cosa cambia con la revisione dello status di invalidità
Un aspetto particolarmente delicato riguarda le conseguenze delle revisioni dello status di invalidità. Per i potenziali beneficiari è cruciale essere consapevoli che una modifica della percentuale di invalidità sotto la soglia del 74% può non solo compromettere l’accesso al beneficio, ma anche causarne la sospensione o revoca, qualora già erogato. Gli esperti consigliano di prepararsi adeguatamente alle visite di revisione programmate, fornendo tutta la documentazione necessaria e, se possibile, consultando un professionista per gestire eventuali controversie con l’INPS.
Nonostante le complessità e i rischi legati a questa misura, l’APE sociale continua a rappresentare uno strumento fondamentale per garantire un sostegno economico a chi si trova in situazioni di difficoltà, fino al raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria. È un’opportunità che richiede però attenzione, pianificazione e una conoscenza approfondita dei requisiti e delle regole. Per chi ne ha diritto, è un sostegno prezioso, ma è essenziale mantenersi informati e pronti a reagire a eventuali cambiamenti normativi o personali che possano influire sull’accesso al beneficio.