Acconto Irpef 2025: nuove regole per il calcolo
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Una svolta significativa è stata appena introdotta nel panorama fiscale italiano grazie al decreto legge 55 2025, pubblicato di recente in Gazzetta Ufficiale. Questo provvedimento rappresenta un passo avanti nella riforma Irpef 2025, affrontando un’anomalia normativa che aveva generato disallineamenti nel calcolo degli acconti Irpef. Con l’obiettivo di semplificare il sistema e garantire maggiore equità fiscale, il decreto stabilisce l’applicazione del nuovo sistema a tre aliquote a partire dal 2025.
Fino a oggi, i contribuenti si sono trovati a fronteggiare un sistema transitorio introdotto dal decreto legislativo n. 216/2023. Sebbene avesse anticipato l’introduzione delle tre aliquote, il calcolo degli acconti continuava a seguire il vecchio regime a quattro scaglioni. Questo disallineamento aveva suscitato preoccupazioni tra i contribuenti e gli operatori fiscali, portando il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) a intervenire già nel marzo scorso per evidenziare la necessità di una correzione normativa.
Grazie a questo nuovo decreto, il sistema delle aliquote è ora chiaramente definito: un’aliquota del 23% si applica ai redditi fino a 28.000 euro, il 35% ai redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro, e il 43% per i redditi superiori a questa soglia. Questo cambiamento non solo elimina le incertezze per i contribuenti, ma semplifica notevolmente gli adempimenti fiscali, garantendo una maggiore trasparenza e coerenza.
Acconto Irpef, cosa cambia nel 2025?
L’intervento normativo è stato accolto positivamente dai Centri di Assistenza Fiscale (CAF), che avevano sottolineato come il precedente sistema rischiasse di penalizzare alcune categorie di contribuenti. In particolare, si temeva che il vecchio metodo di calcolo potesse portare a un trattamento fiscale iniquo, con un impatto maggiore sui redditi medio-bassi. Con l’introduzione delle nuove aliquote, si compie un passo importante verso un sistema fiscale più equo e moderno.
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha dichiarato:
“L’obiettivo è sempre quello di tutelare i contribuenti e garantire una corretta applicazione della riforma fiscale. Abbiamo approvato il nuovo provvedimento in tempo utile per assicurare che non vi siano errori nei prossimi versamenti o nella compilazione delle dichiarazioni dei redditi.”
Per sostenere l’intervento, il fondo di parte corrente viene incrementato di 245,5 milioni di euro per il 2026.