Finanza Personale La Fed contro Trump: i tassi non si tagliano

La Fed contro Trump: i tassi non si tagliano

8 Maggio 2025 15:30

La Fed ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse nella fascia compresa tra il 4,25% e il 4,5%, segnando una chiara posizione di indipendenza nonostante le pressioni politiche esercitate dal presidente Donald Trump.

Riteniamo di essere nella posizione giusta per attendere e osservare come si evolverà la situazione. Non crediamo di dover agire in fretta“, ha dichiarato Jerome Powell, presidente della Riserva federale degli Stati Uniti d’America, rispondendo indirettamente alle critiche di Trump, che ha ripetutamente spinto per una riduzione dei tassi.

La decisione arriva in un momento di forte incertezza economica, aggravata dalle tensioni legate alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Tuttavia, l’economia USA mostra una certa resilienza, con dati recenti che indicano una ripresa dell’attività economica dopo un temporaneo calo del PIL nel primo trimestre.

Il Federal Open Market Committee (FOMC) ha ribadito l’importanza di bilanciare i rischi per la stabilità dei prezzi con l’obiettivo della piena occupazione, dimostrando un approccio cauto ma determinato.

La risposta della Fed alla volontà di Trump

Nonostante le critiche di Trump, che ha definito la politica monetaria della Fedeccessivamente restrittiva“, l’istituto centrale ha confermato la sua indipendenza. Trump ha escluso un allontanamento di Powell prima della scadenza del suo mandato nel 2026, ma ha espresso aspettative per una politica più espansiva in futuro.

La Fed prevede potenziali riduzioni dei tassi nel medio termine, con un taglio di mezzo punto percentuale previsto per il 2025 e un ulteriore intervento nel 2026, anche se nel breve periodo non si prevedono cambiamenti significativi.

Questa posizione di fermezza della Fed è particolarmente significativa in un contesto in cui l’inflazione rimane sotto controllo e il mercato del lavoro mostra segnali di solidità. Tuttavia, il rischio di una disoccupazione crescente in caso di ulteriori turbolenze economiche non è da sottovalutare. Powell ha sottolineato che le decisioni della banca centrale continueranno a essere guidate dai dati economici, piuttosto che da pressioni politiche.

I mercati finanziari hanno reagito con moderazione alla decisione della Fed, che era ampiamente prevista dagli investitori. Le borse europee hanno mantenuto un andamento positivo, mentre l’attenzione degli operatori rimane focalizzata sull’evoluzione delle tensioni commerciali globali e sulle possibili implicazioni per la crescita economica mondiale.

In sintesi, la Fed si trova a navigare tra le sfide di un’economia globale incerta e le pressioni politiche interne, cercando di preservare la sua autonomia e di mantenere un equilibrio tra crescita economica e stabilità finanziaria. Questa strategia, sebbene criticata da alcuni, riflette un impegno costante per la trasparenza e l’indipendenza istituzionale.