Fisco Dichiarazioni ISEE errato: come correggerlo e recuperare i benefici persi

ISEE errato: come correggerlo e recuperare i benefici persi

2 Maggio 2025 15:30

Compilare correttamente la DSU è fondamentale per accedere ai benefici sociali offerti dallo Stato, come sconti sulle bollette, contributi per l’affitto e posti negli asili nido. Tuttavia, errori nei dati inseriti possono compromettere l’ottenimento di tali vantaggi, generando notevoli disagi per le famiglie italiane. La chiave di tutto è l’ISEE, uno strumento indispensabile per calcolare la situazione economica di un nucleo familiare e determinare l’accesso a molte agevolazioni.

Ma cosa accade quando l’INPS rileva discrepanze nei dati forniti? In questi casi, l’attestazione ISEE potrebbe riportare annotazioni che segnalano difformità tra i dati dichiarati e quelli presenti negli archivi ufficiali. Questo scenario, per quanto complesso, non è insormontabile: esistono soluzioni pratiche per correggere eventuali errori e ottenere una nuova attestazione.

Come correggere l’ISEE

La prima e più consigliata opzione consiste nel presentare una nuova DSU, rettificando i dati errati. Questo processo annulla e sostituisce la dichiarazione precedente, permettendo di ottenere un ISEE aggiornato e corretto. Alternativamente, è possibile utilizzare l’attestazione annotata, ma sarà necessario fornire all’ente erogatore tutta la documentazione giustificativa per le discrepanze riscontrate. In entrambi i casi, è essenziale agire tempestivamente per evitare il rischio di perdere i benefici a cui si ha diritto.

Un aspetto importante da sottolineare è il principio del soccorso istruttorio, sancito dalla Legge 241/1990. Questo principio impone alla Pubblica Amministrazione di supportare il cittadino nella correzione degli errori, anziché respingere immediatamente una domanda per difformità facilmente sanabili. Pertanto, un rifiuto immediato potrebbe essere considerato illegittimo e soggetto a contestazione.

Una volta ottenuta l’attestazione ISEE corretta, è fondamentale trasmetterla rapidamente all’ente che aveva inizialmente respinto la domanda. Insieme alla nuova attestazione, si consiglia di presentare una richiesta di riesame in autotutela. Questo passaggio consente di ottenere una rivalutazione della propria posizione, aumentando le probabilità di successo nella concessione del beneficio richiesto.

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