Modello 730 precompilato: come non perdere nessun bonus
/https://www.finanza.com/app/uploads/2025/01/istock-1933091502-730.jpg)
La dichiarazione precompilata per il 2025 è disponibile dal 30 aprile, segnando un momento cruciale per i contribuenti italiani. Tuttavia, non bisogna farsi ingannare dalla semplicità apparente: questa dichiarazione richiede una revisione attenta e meticolosa prima dell’invio, fissato per il 15 maggio.
L’Agenzia delle Entrate ha introdotto diverse novità, con impatti significativi su immobili, famiglia, detrazioni fiscali e redditi. Ogni area necessita di un’analisi dettagliata per evitare errori o la perdita di vantaggi fiscali.
Modello 730 precompilato: a cosa fare attenzione
Partiamo dagli immobili: se c’è stato un cambio di abitazione principale nel 2024, sarà necessario aggiornare il modello precompilato. Si deve indicare il nuovo immobile con il codice appropriato e specificare il periodo di residenza. Una mancata correzione potrebbe tradursi in discrepanze nei calcoli fiscali, penalizzando il contribuente. Non meno importante è il controllo dei dati relativi ai figli a carico: anche qui potrebbero emergere incongruenze che richiedono interventi manuali.
Un aspetto critico riguarda i bonus fiscali per i lavori in casa. In particolare, la prima rata della detrazione del 50% per ristrutturazioni e manutenzioni straordinarie non viene automaticamente inclusa nel modello precompilato. Questi dati sono riportati in un foglio informativo allegato, ma il contribuente deve inserirli manualmente per non perdere il beneficio. È un dettaglio che può sembrare secondario, ma che può avere un impatto rilevante sulle somme da recuperare.
Un’altra novità di rilievo coinvolge i fringe benefit, in particolare gli interessi passivi sui mutui rimborsati dal datore di lavoro. Se l’importo rimborsato non supera i limiti di esenzione (1.000 euro per dipendenti senza figli e 2.000 euro per chi ha figli), queste somme non saranno tassate. Tuttavia, ciò comporta l’impossibilità di detrarre gli interessi. Al contrario, se i rimborsi superano tali limiti, saranno soggetti a tassazione e gli interessi potranno essere detraibili. È un equilibrio delicato che richiede una valutazione attenta per ottimizzare i benefici fiscali.
Passando ai redditi, emergono problematiche legate alla duplicazione delle Certificazioni Uniche, specialmente per i redditi da pensione. Queste duplicazioni possono generare incompletezze nel modello precompilato, costringendo i contribuenti a un lavoro manuale per integrare i dati mancanti. Anche in questo caso, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione guide e FAQ per agevolare i contribuenti.
Per i proprietari di mutui prima casa, l’attenzione ai dettagli è fondamentale. Errori nella dichiarazione dei periodi di residenza o nella specifica delle detrazioni possono influire negativamente sui benefici fiscali. La precisione è quindi essenziale per massimizzare i vantaggi e ridurre il rischio di errori che potrebbero richiedere rettifiche successive.